Si preannuncia una parte finale del mese piuttosto movimentata, secondo le ultime emissioni del modello di Reading, le quali non fanno altro che confermare una possibile espansione del Vortice Polare (lobo scandinavo) verso le medie latitudini dell’Europa Centro-Orientale, con possibili ripercussioni sull’Italia solo come tendenza di lungo termine.
La perturbazione, che attualmente sta colpendo la nostra Penisola, esaurirà molto lentamente i suoi effetti perturbati, poiché si arroccherà attorno ad un vortice di Bassa Pressione bloccato sui mari centro-meridionali italiani. Fra Domenica e Lunedì il perno della circolazione ciclonica sarà ancora in evoluzione, seppure attenuato, fra Basso Tirreno e Mar Ionio.
Nel contempo, l’Alta Pressione atlantica non avrà intenzione d’invadere il nostro territorio ed anzi se ne starà relegata un po’ ad ovest, con massimi barici ad inizio della prossima settimana posizionati poco al largo del Golfo di Biscaglia ed in prossimità delle Isole Britanniche. Il lobo scandinavo del Vortice Polare tenderà a scendere di latitudine, consentendo una prima moderata irruzione fredda dalla Penisola Scandinava verso l’Europa Centro-Orientale, zone balcaniche e Russia Europea.
L’incursione fredda lambirà solo marginalmente le regioni adriatiche, con l’Arco Alpino in grado di trattenere la parte più corposa dell’aria fredda. Il minimo barico sullo Ionio non riuscirà a fungere da attrazione per la discesa fredda, destinata a scendere verso i Balcani ed il Mar Nero.
La configurazione barica non muterà sostanzialmente nemmeno nei giorni successivi verso metà settimana, quando l’Anticiclone oceanico, con massimi al largo delle Isole Britanniche, riuscirà ancora a protendere l’ala orientale fin verso il Mediterraneo Centro-Occidentale, proteggendo l’Italia dal flusso d’aria moderatamente freddo che, dalla Scandinava, continuerà a scorrere più direttamente verso l’Europa Nord-Orientale.
Cambio di registro verso il successivo week-end (21-23 Novembre) quando l’Anticiclone Atlantico proverà a trovare un varco ad alte latitudini verso Islanda e Groenlandia, liberando nel contempo il bacino del Mediterraneo. L’elevazione anticiclonica così a nord potrebbe consentire l’approccio verso latitudini più occidentali e meridionali dell’onda di Rossby, associata ad una notevole colata d’aria polare marittima, in parte continentalizzata.
Prendendo alla lettera le ultime elaborazioni ECMWF, l’incursione fredda darà luogo ad una probabile evoluzione ciclonica dall’Alto Adriatico verso il Mar Ionio, con correnti gelide di grecale in estensione a tutta la Penisola. Le regioni adriatiche e quelle meridionali sarebbero direttamente esposte alla colata d’aria molto fredda dai Balcani, sia in termini prettamente termici che in riferimento ai possibili fenomeni nevosi fino a bassa quota. La posizione dell’asse della saccatura fredda, un po’ troppo ad est, non consentirebbe al contrario un efficace interessamento dei settori occidentali tirrenici e del Nord Italia.
Naturalmente queste proiezioni sono troppo distanti per essere considerate attendibili su scala territoriale; non mancherà spazio per evidenti correzioni di rotta e modifiche della configurazione barica attualmente prevista. Tuttavia, per il week-end del 21-23 Novembre, appare assai probabile questa prima intensa avvezione fredda stagionale, con elevate probabilità diretta verso i Balcani e la Penisola Ellenica.
Su questa traiettoria della colata fredda giungono conferme anche dal modello americano GFS, ma resta da valutare l’impatto effettivo che potrà avere lungo la nostra Penisola, con effetti variegati visto la forma allungata del nostro Paese. A questo punto non resta che monitorare con attenzione i prossimi aggiornamenti, ma l’inverno pare proprio intenzionato a bussare alle porte. Vi è da notare come avvezioni fredde di notevole rilievo, ad inizio della terza decade di Novembre, non sarebbero un’anomalia eccezionale, se si ricordano gli eventi accaduti nel ’98 e nel ’99.