Le carte del modello ECMWF rispecchiano una situazione ancora protesa verso il freddo, seppure in temporanea attenuazione nel week-end prossimo con lo spostamento ed il colmamento della depressione artefice del grave maltempo al centro sud, che ha duramente colpito le aree centrali adriatiche ma non ha risparmiato il resto della penisola a sud del Po, dispensando precipitazioni un po’ ovunque spesso a carattere nevoso.
Da venerdì il colmamento e l’allontanamento della depressione arrecherà un certo miglioramento sulle regioni centrali e gradualmente anche al sud, ma sarà questo il momento più freddo per la penisola, con una -10° a 850hpa distesa tra nord e centro e la -5° tra il sud e più ad ovest fin nell’entroterra africano.
L’alta delle Azzorre cercherà di distendere un cuneo a protezione della penisola pur restando in oceano e ritrovando una posizione meridiana distesa da nord a sud favorita dall’aggancio di tale figura con un alta pressione di origine groenlandese, permettendo l’inserimento di una saccatura generata dal Vortice Polare, che approfitterà del corridoio apertosi tra le due figure anticicloniche, oceanica e russa, quest’ultima ben salda sulla Russia europea, ma non intenzionata a spingere la sua influenza più ad ovest, permettendo appunto la discesa di tale depressione verso l’Europa centrale.
Ed è a questo punto che i giochi per il nord secondo il modello in questione si fanno difficili: l’invadenza dell’alta pressione oceanica, che non ha alcuna intenzione di lasciare via libera alla depressione Polare di poter affondare le sue radici fredde verso la Francia per poi sfociare dalla porta del Rodano e permettere la formazione di una depressione sul Golfo di Genova, foriera di precipitazioni per il settentrione italiano, lascerà il nord all’asciutto, anzi è molto probabile l’inserimento di correnti di fohn sul nordovest con clima asciutto e non freddo, mentre il resto del nord vivrebbe giornate soleggiate e fredde.
La situazione resterebbe solo in parte compromessa al centro sud, con nuvolosità e precipitazioni deboli, con venti settentrionali e una nuova diminuzione delle temperature.
In effetti la depressione poi si posizionerebbe sul Mar Nero, convogliando venti freddi nordorientali al suolo e questo favorirà una certa nuvolosità sulle aree adriatiche dove le precipitazioni nevose anche a quote basse, non si farebbero attendere, senza raggiungere però l’intensità di questi giorni.
Una situazione quindi che vede ancora una volta le regioni settentrionali all’asciutto, costrette a vivere in un freddo sterile, mentre ancora il centro sud sarà interessato seppur non in maniera massiccia da fenomeni di moderata intensità.
Facendo sempre presente che si tratta di previsioni a medio termine, che la situazione è fluida, che l’alta pressione oceanica e le sue mosse, possono cambiare radicalmente la situazione, così come una maggiore invadenza della figura altopressoria russo-siberiana, potrebbe portare cambiamenti notevoli, e non sarebbe la prima volta che l’orso russo, prenda rapidamente ed inaspettatamente piede, al di là di ogni previsione modellistica, prendiamo atto del quadro disegnato dal modello in questione, aggiornandoci per le prossime emissioni, che se confermeranno la linea di tendenza, daranno sempre più credibilità per un prosieguo asciutto al nord e sul Tirreno e una maggiore vivacità fenomenologia per il resto della penisola.