Già da alcuni giorni fa evidenziai le potenzialità dell’irruzione di aria artica pre-natalizia, annunciando che avrebbe potuto causare un evento di freddo molto maggiore di quello che si è verificato all’Immacolata.
L’ondata di freddo proposta da ECMWF è tra le maggiori degli ultimi anni. Si tratta di un’autentica colata di aria artica che dalla Calotta Polare si porterà, sospinta da fortissimi venti, sino nel cuore del Mar Mediterraneo. Si pensi che è prevista un’isoterma di -7°C sulla Sardegna, la -16°C ad 850 hPa sulle Venezie, la -10°C sull’Umbria, la -12°C sulla Lombardia orientale.
Esiste il rischio che il 23 dicembre sarà una giornata di ghiaccio, ovvero con temperature inferiori a 0°C su vaste aree del Nord Est italiano.
Ma vediamo di analizzare i vari quadri di previsione, partendo dal giorno 22 dicembre, quando il nucleo di aria più fredda sarà ancora in Scandinavia e isoterme di -8°C alla quota di 850 hPa alle toccheranno ore 12.00 UTC le Isole Britanniche, la Bretagna (evento raro), la Francia orientale e la Svizzera.
In Italia, la 0°C si porterà sul Nord della Sardegna e le regioni Centrali, la -6°C raggiungerà l’arco alpino.
I valori indicati, scenderanno repentinamente nel corso delle successive 24 ore.
L’analisi della topografia a 500 hPa illustra l’espandersi di una poderosa saccatura dall’Artico verso l’Italia. Questo determinerà intensa instabilità, che per effetto delle basse temperature presenti a tutte le quote, si accompagnerà a precipitazioni che per il domenica 22 dicembre, saranno nevose su tutta l’Europa centrale. Le condizioni meteo sono attese in peggioramento anche sull’Italia.
I valori della pressione atmosferica al suolo tenderanno a salire per l’espandersi dell’Anticiclone di blocco presente con massimi ad Ovest delle Isole Britanniche e a comprimere le isobare al suolo, favorendo l’insorgere di venti particolarmente forti e freddi.
Un’ulteriore elemento che caratterizzerà l’evento freddo, sarà proprio il vento determinato dalla notevole differenza di pressione tra Ovest ed Est del Continente e dell’irrompere dell’aria fredda.
La proiezione per lunedì 23 dicembre ore 12.00 UTC propone l’ingresso sull’Italia di valori termici alla quota di 850 hPa assolutamente rilevanti. L’isoterma -8°C, sempre a 850 hPa, raggiungerà Roma, la -10°C Milano, la -12°C Brescia, la -14°C Venezie, la -15°C Trieste, la -6°C il nord Sardegna, il Sud del Lazio e la Puglia, la -8°C il Piemonte, la -2°C il nord della Sicilia e la 0°C si spingerà sino al nord della Tunisia.
In Finlandia si avranno valori di -20°C.
Si noti come i vettori delle correnti a 850 hPa sino particolarmente allungati, ed evidenzino l’innescarsi di fortissimi venti. Si osservi come dal Mare del Nord, sempre a 850 hPa, giungano masse d’aria umide da Ovest che di sicuro alimenteranno l’irruzione di aria fredda con rischio di diffuse nevicate su mezza Europa e Italia.
Siamo al 23 dicembre, la carta della pressione atmosferica al suolo e del geopotenziale alla quota di 500 hPa fanno ritenere che: l’Italia sarà investita da fortissimi venti freddi da Nord Est, che non è attesa la formazione di alcuna ciclogenesi orografica sul Mar Ligure, ma l’azione di un’acuta ed insidiosa saccatura alla quota di 500 hPa che favorirà l’instabilità atmosferica, anche in presenza di pressioni atmosferiche molto elevate.
Le correnti orientali che si avranno sul Nord Italia, favoriranno nevicate da stau su Emilia Romagna, ma è probabile che la neve raggiunga il Piemonte e che possa nevicare, anche se con quantità limitate e per breve periodo, su tutto il Nord Est.
Con questa configurazione, tenendo conto che saremo in presenza di un’irruzione artica marittima e non siberiana, quindi foriera di instabilità, specie perché così intrusiva, la neve potrebbe cadere, anche se per brevi periodi, anche sui litorali tirrenici, mentre sarà neve certa su buona parte della Sardegna con stau sul nord est ed oriente della regione.
L’area geografica che sarà maggiormente investita dal maltempo, con neve anche sulle coste, saranno il Versante Adriatico e buona parte del Sud Italia.
L’evoluzione per il 24 dicembre, conferma grande freddo sull’Italia, con gelo in transito al Sud dove, per ore ore 12.00 UTC, sarà attiva un’isoterma di -8°C alla quota di 850 hPa, ma nella notte transiterà una -10°C a 850 hPa sulla Puglia.
Un nocciolo freddo di -7°C si porterà sulla Sardegna, la -6°C interesserà la Sicilia e tutto il Centro Italia, la -4°C buona parte dell’Italia. Il gelo in quota diminuirà sensibilmente sulle regioni nord occidentali per probabili correnti occidentali in quota (da confermare).
E’ evidente che con temperature così basse alla quota di 850 hPa anche i valori termici al suolo tenderanno a diminuire notevolmente, specie con il rasserenarsi dei cieli del Nord Italia.
Nel frattempo sul grande Nord d’Europa, la Corrente Atlantica, ma definirla tale è illogico, visto che avrà temperature gelide, si riporterà a nord delle Isole Britanniche, mentre sulla parte occidentale del Continente, Italia compresa, si affaccerà l’azione stabilizzatrice di un anticiclone dinamico.
Sono molto scettico su un miglioramento duraturo del tempo, infatti, la corrente del Nord Atlantico appare freddissima: proverrà passando per la Groenlandia e tenderà a riattivare il grande ciclone scandinavo.
A più lungo termine (Capodanno) c’è il rischio di una nuova irruzione di aria artica sull’Europa, probabilmente molto più intensa di quella del periodo di Vigilia di Natale.