Finalmente si può discernere in merito ad elementi nuovi, comparsi sul territorio italiano tra la giornata di ieri e la mattina d’oggi, in attesa dei prossimi giorni allorquando un po’ tutte le regioni potranno beneficiare delle stesse considerazioni affrontate oggi. Quali? Beh, dovreste saperlo, l’arrivo delle piogge. È vero, lo confermiamo, non dobbiamo attenderci chissà che, ma quanto basta per porre fine ad una situazione monotona, durante la quale era difficile persino proporre dei commenti giornali che potessero catturare l’attenzione de lettore.
I curiosi dell’osservazione satellitare, magari con poca esperienza alle spalle, osservando la Penisola potranno notare nubi compatte tra la Penisola Iberica, le coste occidentali del Nord Africa ed il Portogallo. Segni evidenti di quell’ampia ondulazione ciclonica che, da alcuni giorni, s’è scavata alimentata da quella vasta depressione che attualmente determina condizioni di forte maltempo su Islanda, Gran Bretagna, Scozia e parte dell’Europa occidentale.
Invero, sull’Italia, non è osservabile chissà quale intensa copertura nuvolosa, eppure, le segnalazioni lo testimoniano, precipitazioni sparse interessano già alcune regioni del Nordovest e parte delle Centrali alto tirreniche. Il perché? Semplice, la stessa depressione sopra citata innesca un richiamo di umide quanto instabili correnti meridionali, ora in rotazione dai quadranti Sud occidentali. Nubi, tra ieri a stamane perlopiù basse, si addossano nelle zone esposte e, per effetto stau, portano pioviggini qua e la. Prime zone a risentire del fenomeno, sovente capita con tal tipo di correnti, la Liguria, l’alto Piemonte, zona grandi laghi alpini e alta Toscana.
Or bene, la previsione odierna indica un ulteriore, seppure non intenso, peggioramento. Le piogge toccheranno le stesse zone succitate, portandosi verso coste friulane e laguna veneta, causa il debole flusso sciroccale in risalita lungo l’Adriatico. Al pomeriggio, poi, oltre la Toscana potranno essere bagnate entroterra emiliano-romagnolo, Sardegna occidentale e riviera laziale. Non si tratterà certo di fenomeni intensi e persistenti, ma quanto basta per porre fine ad una situazione si stabilità che permane oramai da troppo tempo.
Stabilità che invece ritroveremo al Sud, laddove si ergerà a difesa l’azione della vasta figura anticiclonica subtropicale, in lieve spostamento verso Est. Una figura invadente, tale da opporre una strenua resistenza all’avanzata verso Ovest dell’ampia onda depressionaria oceanica. Il passare dei giorni, in particolare il weekend orami prossimo, consegneranno un ulteriore cedimento del fianco occidentale dell’alta pressione, tuttavia non vi sarà uno schianto tale da portare un cospicuo quanto generalizzato peggioramento in direzione delle nostre regioni. Ma in un periodo di vacche magre come quello in essere, accontentiamoci. Le cose, forse nel lungo, sono destinate a cambiare.