Piove troppo poco sull’altopiano tibetano, con conseguenze su tutta la Cina visto che proprio in Tibet si trova la più grande riserva d’acqua dolce che, attraverso i bacini sotterranei, alimenta alcuni tra i più importanti corsi d’acqua come il fiume Giallo, il Mekong, il Salween e il Brahmaputra.
Servirebbe quindi molta più pioggia in Tibet. Per ovviare a questa situazione, la Cina si prepara a lanciare presto una tecnologia molto innovativa. Una vasta rete di camere di combustione permetterà di inviare particelle nell’atmosfera e contribuirà così alla formazione di nubi in grado di dare più piogge.
La tecnologia prevede un’enorme rete di camere a combustibile installate sulle montagne tibetane: decine di migliaia di camere saranno costruite in località selezionate, per produrre precipitazioni su un’area estesa circa 1,6 milioni di chilometri quadrati, cinque volte l’Italia.
Nelle camere si brucerà combustibile solido per produrre ioduro d’argento, una sostanza in grado di rinvigorire le nubi. Quando il vento soffia sulla montagna e investe le camere, produce una corrente verso l’alto e spazza le particelle di ioduro d’argento verso le nuvole.
Per il momento, sono state installate circa 500 camere lungo i pendii tibetani e i dati raccolti sembrano incoraggianti. Il sistema è stato sviluppato dalla China Aerospace Science and Technology Corporation, la compagnia statale che è a capo di altri ambiziosi progetti nazionali, tra cui l’esplorazione lunare.
Stando a quanto dichiarato dai ricercatori coinvolti nel progetto, il sistema potrebbe aumentare le precipitazioni nella regione fino a 10 miliardi di metri cubi all’anno, ovvero circa il 7% del consumo totale di acqua della Cina.