Abbiamo già evidenziato come le crisi o le brevi rotture d’estate siano abbastanza ricorrenti in pieno luglio, molto più di quanto si pensi. Ci sono numerosi precedenti anche negli ultimi anni (vedi qui) e potrebbe avvenire anche quest’anno, mentre bisogna tornare al 2000 per un evento che lasciò sicuramente un’impronta clamorosa in un’estate che vide l’alternarsi di ondate di caldo africano anche intense con varie irruzioni instabili. Era il 9 luglio del 2000 quando un’anomala saccatura colma d’aria fredda artica affondò verso il cuore dell’Europa protendendosi verso l’Italia. Correnti piuttosto fredde fecero irruzione in grande stile, soprattutto in quota, scatenando un peggioramento meteo con temporali fuoriosi al Centro-Nord della nostra Penisola.
Le temperature scesero in picchiata, specie sulle aree maggiormente interessate dal maltempo. Il crollo termico fu più incisivo in montagna sulle Alpi, con la neve che cadde a più riprese localmente abbondante fino ai 1800 metri. Le temperature crollarono però su valori anomali anche al suolo, specie al Nord appena al seguito del maltempo: nella giornata del 12 luglio 2000 si registrarono appena 9°C a Torino ed 11°C a Milano, valori tutt’altro che estivi. In Sardegna si registrò addirittura una gelata in zona d’altopiano, con temperatura appena sottozero, su Villanova Strisaili. L’irruzione fredda insistette per circa 7 giorni, determinando quindi un’anomalia termica notevole nel periodo fra 9 e 15 luglio, come da mappa sottostante.