MEDITERRANEO, quasi come una piscina Il lungo periodo anticiclonico sta avendo delle conseguenze dirette, accelerando il processo di riscaldamento della superficie del mare. Rammentiamo che il Mediterraneo, essendo un bacino chiuso, risente più velocemente delle variazioni termiche connesse ad esempio ad un duraturo periodo anticiclonico come quello che si è avviato da metà mese. Non è tanto la radiazione solare ad essere l’elemento determinante, quanto piuttosto la scarsa presenza di venti significativi che non consente un rimescolamento significativo delle acque più profonde con quelle di superficie, che hanno così maggiormente modo di scaldarsi.
Le temperature del Mediterraneo si sono portate verso un valore medio di +23,4°C, compreso fra massimi di quasi 29 gradi sulle sponde orientali (tra coste a sud della Turchia, della Siria, dell’Egitto e di Cipro) e minimi di 16 gradi sul Golfo del Leone, come al solito l’area più fredda, anche per via della particolare esposizione al vento di Mistral e per gli apporti d’acqua dolce portati dal Rodano. Per quanto riguarda i bacini attorno all’Italia, le temperature più elevate si misurano fra il Basso Tirreno e lo Ionio con circa 24 gradi, mentre i valori più bassi, prossimi ai 20 gradi, li ritroviamo attorno alla Corsica e alla Sardegna, non a caso settori che maggiormente hanno risentito di ventilazione a tratti sostenuta nell’ultimo periodo.
Nell’arco delle ultime due settimane la temperatura media dell’intero bacino del Mediterraneo è cresciuta di quasi 2 gradi, con anomalie rispetto alla norma che si sono accentuate, a conferma di come i forti predomini anticiclonici abbiano avuto importante rilievo. Nel complesso, le anomalie positive riscontrate sono prevalenti, dato il valore complessivo di +1,07°C: notiamo come anche tutti i bacini attorno all’Italia presentino generalmente scarti positivi rispetto alla norma, a parte le zone ad ovest della Sardegna, a sud/ovest della Sicilia e settori prossimi alle Bocche di Bonifacio e Stretto di Messina.