Ipotesi astrusa? Non si direbbe. Al di là della statistica, che contempla numerosissimi casi di incursioni fredde invernali a cavallo tra fine ottobre e i primi di novembre, negli ultimi giorni abbiamo osservato i modelli di previsione proporci – in varie occasioni – scenari decisamente freddi sul finire d’ottobre.
Non stiamo parlando del peggioramento, rilevante, della prossima settimana bensì del quadro meteorologico che potrebbe subentrare in uno step successivo. Osserviamo la MultiModel del prossimo 28 ottobre e cerchiamo di cogliere le dinamiche bariche preminenti. Vorremmo farvi notare due elementi: il muro anticiclonico iberico e un nucleo freddo scandinavo. Lo sbarramento altopressorio è forse il più importante dei due perché in fase di realizzazione già in queste ore. Lo sbilanciamento della struttura in quella direzione – supportata da solide fondamenta nord africane – potrebbe contribuire al netto cambio circolatorio in sede europea.
Eventuali spinte ancor più a nord – ipotesi evidenziata attraverso la freccia arancione – potrebbe accelerare lo scivolamento di masse artiche verso sud. A questo punto non possiamo escludere il diretto coinvolgimento del nostro territorio, ma anche qui inciderà l’esatta collocazione del blocco anticiclonico. Anche perché, giusto dirlo, in alcune proiezioni modellistiche abbiamo appurato il collocamento proprio sulle nostre teste.