E’ cominciato Aprile:
un avvio diverso, che si spera sia di buon auspicio per il prosieguo mensile. La speranza, ovvio, è che non sia una semplice illusione perché per poter lenire la tremenda siccità v’è necessità di più di una settimana di piogge o nevicate. Ma in un periodo in cui le perturbazioni Atlantiche latitano, forse è bene accontentarsi di quel che passa il convento.
Si rivedono le piogge:
nell’ottica dell’accontentarsi, quel che si prospetta è certamente da considerarsi un’ottima notizia. Sì, perché le piogge coinvolgeranno le regioni che più sono a secco ovvero le Centro Settentrionali. Altra buona notizia: il ritorno della neve lungo l’arco alpino. Certamente non a bassa quota, ma non importa. Nevicherà oltre i 1600/1800 metri e probabilmente si tratterà di precipitazioni ben più abbondanti rispetto a quelle verificatesi nei mesi passati.
La causa del cambiamento:
e’ da imputarsi, al momento, sia allo spostamento dell’Alta Pressione che al ricollocamento del Vortice Polare. Già, il Vortice Polare. Oramai è arrivato allo stremo, complice la stagione che avanza e una radiazione solare quanto mai incisiva. Attualmente è presente un nucleo d’aria assai fredda pressapoco sulla parte centro orientale del Continente. L’ampia saccatura si sta estendendo verso ovest e trova man forte in una persistente lacuna barica sulla Penisola Iberica. Un mix che troverà libero sfogo sulla parte centro settentrionale del nostro Paese, mentre a sud si avrà una maggiore componente caldo-umida anticiclonica.
Pasqua e Pasquetta tra fresco e instabilità?:
Le proiezioni indicano uno spostamento della saccatura Artica verso est, con parziale coinvolgimento del Centro Nord. Il tutto dovrebbe avvenire a cavallo tra Pasqua e Pasquetta, un contributo che andrebbe a rinvigorire l’instabilità su varie regioni. Ma non immaginiamo chissà quale calo termico, piuttosto un ritorno alla normalità. Soltanto al Settentrione e soprattutto sulle Alpi potrebbero aversi valori inferiori alle medie stagionali.
Gli scambi meridiani:
alcuni indizi indicano una prosecuzione del trend ondulatorio, ovvero quei movimenti di masse d’aria indicati in apertura. E’ un tipo di circolazione che da sola non basta a lenire la siccità del Centro Nord, anche perché ci sarà da comprendere quali saranno gli eventuali assi di saccatura e se la nostra Penisola verrà coinvolta più o meno direttamente. Non possiamo, infatti, non focalizzare l’attenzione sul fatto che tra la Penisola Iberica e il Marocco si stanno creando i presupposti per la permanenza di pericolose falle bariche. Lo sottolineammo tempo fa, fin tanto che non rientrano le anomalie negative oceaniche – in quel tratto d’Atlantico – c’è il pericolo che le saccature vengano richiamate in quella direzione.
Cosa ci attende?:
Di certo, alla luce di quel che si è detto, si prospetta una maggiore dinamicità atmosferica. Al momento, e questa è un’altra buona notizia, non si intravedono fasi anticicloniche così durature come nei mesi precedenti. Piuttosto si intravede il rischio di qualche fiammata d’aria calda proveniente dal Nord Africa, con interessamento più che altro delle regioni Meridionali.
Focus: evoluzione sino al 15 aprile 2012
La settimana di Pasqua proporrà condizioni di tempo variabile e a tratti instabile nelle regioni del Centro Nord. Non solo, tra mercoledì e giovedì è probabile una fase di maltempo abbastanza pronunciata. Al Sud, inizialmente, si percepirà l’influenza di una figura anticiclonica proveniente da sud e alimentata da aria calda d’estrazione Africana. Nei giorni successivi, quindi anche durante le festività, il trend dovrebbe restare lo stesso pur con un ingresso d’aria più fresca da nord e un coinvolgimento anche delle regioni Meridionali da parte dell’instabilità.
Il tempo potrebbe mantenersi variabile sino a metà mese e non è escluso che la circolazione fredda Artica possa tentare una sortita alle nostre latitudini. Probabile, tra l’altro, anche l’interazione con le masse d’aria più umide e instabili che dovrebbero continuare a stazionare sulla Penisola Iberica.
Evoluzione sino al 20 aprile 2012
Difficile, al momento, poter stabilire come sarà il tempo dopo il 15. Il trend degli scambi meridiani depone comunque verso una dinamicità atmosferica significativa.
In conclusione.
Confermiamo quanto detto in precedenza, ovvero che si cominciano a intravedere i segnali di un cambio circolatorio indotti probabilmente dalla conclusione della Nina.