L’elemento saliente a breve termine.
L’alta pressione Nord Africana invaderà nuovamente il bacino del Mediterraneo, apportando un’onda calda da far inividia all’estate appena trascorsa. Avremo difatti temperature notevoli, oltre le medie, su buona parte della Penisola, specie sulle Isole Maggiori. Tuttavia, al Nord, vi saranno disturbi instabili oceanici tali da apportare precipitazioni localmente moderate.
L’elemento saliente a medio termine.
Causa del gran caldo, l’ennesima ondulazione ciclonica in pieno Oceano. Ma come accade sovente, sarà la stessa depressione ad apportare il prossimo peggioramento meteorologico, tramite la progressione verso Est fin verso il bacino del Mediterraneo. Da metà settimana avremo infatti un deciso peggioramento che sembra destinato a protrarsi fin verso il prossimo fine settimana. Lo spostamento verso Nordest dell’alta pressione delle Azzorre seguiterebbe ad alimentare l’onda ciclonica con aria più fredda dal Nord Europa.
L’elemento saliente a lungo termine.
Anticiclone oceanico che proseguirà il suo movimento verso Nordest, complice lo scemare dell’attività depressionaria in prossimità dell’Islanda.
Il trend a lungo termine:
Se il medio termine annuncia una ferita barica notevole tra Europa Settentrionale e Mediterraneo, il long range propone il primo vero affondo meridiano diretto sulla nostra Penisola e pilotato da “fredde” (per la stagione, s’intende) correnti Settentrionali di probabile matrice Artico-Marittima.
Elementi di incertezza: Riteniamo, ad oggi, che lo scenario proposto abbia una buona percentuale di realizzazione, nell’ordine del 60-70%. Pare difatti assodata la spinta dinamica, seppure parziale, dell’alta pressione delle Azzorre verso Nordest.
Fattori di normalità climatica:
Parlare di normalità diviene sempre più difficile, almeno che non si prescinda, inevitabilmente, da quelle medie che fino a ieri hanno fatto la storia della meteorologia.
Sarebbe forse unbene rivedere i canoni della normalità, visto che da tempo siamo soggetti a repentini sbalzi termici frutto, a loro volta, di accesi scambi meridiani di calore.
Focus: evoluzione sino al 12 ottobre 2006
Dopo la fase di caldo, attesa nel weekend, si prefigura un peggioramento del tempo, piuttosto deciso, che potrebbe farci compagnia fin verso l’ingresso nella seconda decade del mese di ottobre. In una prima fase, tuttavia, saranno le regioni Centro Settentrionali a risentire delle piogge, talvolta intense, associate al movimento Ovest-Est dell’onda ciclonica oceanica.
Successivamente potrebbero invece risentirne maggiormente quelle meridionali e tutto il comparto Adritico. Depressione che difatti potrebbe godere di nuova linfa, alimentata dalle fresche correnti in arrivo da Nord. In tal modo andrebbe a colpire principalmente i Balcani e l’Est Europa, avendo comunque influenze pressochè dirette anche sulle nostre regioni.
Evoluzione sino al 17 ottobre 2006
La fase precedente dovrebbe portare ad un ridimensionamento importante dei valori termici in tutto il comparto Mediterraneo. Ma la diminuzione potrebbe farsi più incisiva attorno alla metà del mese, allorquando si affaccerebbe una nuova, profonda, onda depressionaria dal Nord Europa. Stavolta giungerebbero sull’Italia correnti fredde da Nord, che potrebbe andare ad isolare un minimo di pressione sui nostri mari foriero di maltempo, con le prime nevicate in montagna a quote non esagerate.
In conclusione.
Si evince quindi, come detto nel corso dell’analisi del mercoledì, la prima fase fredda della stagione. Tuttavia vi sarà modo di confermare il tutto nel corso dei prossimi editoriali, allorquando potremo essere più precisi circa i modi ed i tempi del probabile peggioramento.