Le previsioni di ieri presentavano la possibilità di instabilità sulla regione laziale, con maggiori fenomeni nell’area meridionale, in particolare nei settori interni.
Quello che è realmente accaduto è stata una maggior diffusione della attività temporalesca associata ad una intensità superiore alle aspettative.
Come spiegare l’accaduto?
Le grandinate, le saette, i rovesci brevi ed intensi sono i risultato di una serie di fattori meteorologici che hanno dato vita ad una figura sinottica particolare: la Dry-Line, che andiamo a commentare.
La Dry-line è un ingresso di aria secca alle quote superiori, molto spesso associata ad una situazione post-frontale in una dinamica depressionaria di tipo freddo.
Nella giornata di ieri c’è stato il passaggio ciclonico umido che, pur nascendo da una saccatura orientale, la quale ha lambito l’Italia, ha mantenuto una corrente in quota da N/NW, favorendo una circolazione attiva sul Tirreno, grazie ad un’ansa barica evidente dalle mappe sinottiche.
Prima del vero ingresso freddo è quindi avvenuto un passaggio frontale della linea instabile, con passaggio di aria umida alla media troposfera; vi sono state deboli/nulle piogge per lo più sul settore del Basso Lazio, escludendo gran parte del Romano, coste e zone limitrofe, proprio a causa della situazione nella fattispecie.
Successivamente l’aria fredda ha continuato a penetrare insistentemente, seguendo il primo passaggio fresco-umido avvenuto per vie nord-occidentali; nel tardo pomeriggio la circolazione in quota, pur mantenendo una conditio da NW è cominciato impercettibilmente a virare verso i quadranti orientali, quanto meno per quello che riguarda l’estrazione del tipo d’aria, convogliando una massa più fredda e secca in quota.
Se dovessimo descrivere la situazione in real-time, bisognerebbe raffigurare la linea d’aria fresco-umido, arrivata nelle precedenti, che ha lasciato al suolo/media troposfera aria umida e leggera mentre, alle quote superiori, ecco penetrare l’aria secca e pesante, la Dry-line.
Questa discrepanza chimico-fisica tra le masse di gas rende possibile una accelerazione dei moti verticali con fase ascendente dell’aria umida capillarizzata verso l’alto; l’effetto visivo lampante è lo sviluppo di cumulonembi ancora vigorosi con forti correnti sia di up-draft che down-draft.
Le grandinate sono possibili proprio grazie al movimento sussultorio che forza le particelle di vapore, ingrandendo il chicco di grandine, poi sparato bruscamente a terra dai rovesci più intensi.
Sul mare, specie presso il litorale romano (vedere le segnalazioni ad Ostia), è stato possibile ottenere buoni rovesci anche grazie all’azione del mare, poiché la componente nord-orientale (che ha favorito il romano) solleva le masse d’aria umide, ben presenti sulla superficie marine, specie di sera.
Altri fattore evidente del passaggio della Dry-line è stato il riversamento, successivo, di aria fredda e secca al suolo, con aumento pressorio.