Il caldo ha raggiunto livelli davvero inattesi sulle nostre regioni insulari, nonostante il soleggiamento di questo periodo non possa certo far miracoli, visto che la nostra Stella si trova bassa sull’orizzonte: nella giornata di ieri vi sono tuttavia state diverse località che sono riuscite a raggiungere la fatidica soglia dei 30 gradi, sia in Sardegna che in Sicilia.
Quest’oggi si sono replicati più o meno i valori di ieri, con punte di 31 gradi di nuovo toccate sulla costa est della Sardegna, nella stazione meteo di Capo San Lorenzo. Il caldo è ulteriormente aumentato in Sicilia e Calabria, con punte di 28 gradi a Catania ed a Reggio Calabria. Cerchiamo brevemente di riepilogare le cause di questo caldo anomalo, apportato da questo cupolone anticiclonico contraddistinto da alti geopotenziali (livelli prettamente estivi) ed aria arroventata in quota.
La recente discesa d’aria più fresca atlantica verso il Portogallo ed ancor più giù, fin sull’Arcipelago delle Canarie, ha innescato quest’ulteriore accentuazione del contributo anticiclonico di matrice africana, generando una situazione congeniale a far incanalare una massa d’aria calda verso i mari meridionali attorno alle due Isole Maggiori. I valori così alti, anche in località costiere, si sono realizzati grazie alle caratteristiche della massa d’aria, piuttosto secca anche al suolo: trattasi di una situazione piuttosto rara per il periodo.
Osservando quel che invece accade sul Nord Italia, la situazione appare nettamente diversa e dai crismi decisamente più autunnali. Non è un caso che le fasi anticicloniche del semestre freddo non coincidono quasi mai con situazioni di bel tempo e sole, come invece accade in Estate. Nonostante la diminuzione delle nubi, legate alle infiltrazioni atlantiche, i cieli del Nord Italia appaiono anche quest’oggi decisamente grigi per l’aria stagnante ed umida adagiata sulle pianure, con situazione ideale alle inversioni termici ed alla genesi persistente di nubi basse, foschie dense e nebbie. Solo in Liguria sono segnalate deboli pioviggini, che interessano anche il genovese.
L’aria umida viene schiacciata verso il basso dall’anticiclone, producendo questo scenario un po’ contraddittorio rispetto al resto della Penisola. Le temperature così non possono salire più di tanto, ma risultano in ogni caso superiori alla norma, specie nelle ore notturne quando la nuvolosità impedisce il raffreddamento e l’escursione termica fra giorno e notte.
Le nebbie e nubi basse interessano anche diversi tratti del Mar Adriatico, in quanto si presenta più freddo rispetto agli altri mari circostanti l’Italia. L’aria tiepida dell’atmosfera, scorrendo sulla superficie più fredda del mare, tende pertanto facilmente a condensarsi e generare questi sottili strati di nubi basse e nebbie. Questo anticiclone sarà assai duro da mandare in crisi e, finché resta così forte, non potremo assistere a dei cambiamenti particolarmente degni di nota della circolazione atmosferica: le perturbazioni atlantiche sono pertanto costrette a scorrere lungo i bordi della vasta figura anticiclonica, come peraltro appare oggi con estrema chiarezza sull’immagine satellitare.