La figura dell’Anticiclone Russo è quasi scomparsa dai nostri inverni, sostituita spesso da quella dell’Anticiclone sub tropicale, la quale è quella che sta prendendo gradualmente il predominio sul nostro Bacino Centrale del Mediterraneo, almeno come linea di tendenza di questi ultimi decenni.
Ma, si sa, il clima varia, e la tendenza potrebbe anche invertirsi, riproponendoci di nuovo la figura dell’Alta Russa come dominante della Stagione Invernale.
A dire il vero, osservando la disposizione barica di questa mattina alle ore 06 UTC, sembrerebbe che l’Anticiclone Russo sia una figura piuttosto marginale sull’Asia, relegato ad interessare, con un massimo di 1038 hPa, la zona compresa tra la Mongolia e la Cina nord occidentale.
Tale zona anticiclonica tende a protendere un “cuneo” in direzione della zona di Werkojansk, ove permangono le attuali temperature più basse del Pianeta (si raggiungono circa 50°C sotto lo zero, stamani).
Più ad est, sulla Siberia nord Orientale, notiamo la presenza di una zona di bassa pressione centrata a sud dello Stretto di Bering, con minimo barico di 985 hPa, e consente nevicate su tutta la zona, anche se le temperature sono di 30-40 °C al di sotto dello zero.
Spostandosi verso ovest, invece, la profonda depressione centrata sulla Scandinavia, ed un minimo secondario di 1002 hPa situato sulla zona del Mare di Kara, determinano un potente afflusso di aria più mite da sud-ovest verso gli Urali, tanto che le temperature si sono fatte miti su tutta la Russia Europea.
Qui le temperature si sono fatte ovunque comprese tra 0° e -3°C, con deboli venti meridionali e nevicate sparse, mentre il freddo resta oltre gli Urali, ove si misurano valori termici di 10-15°C sotto lo zero.
Tuttavia, riscontriamo che le temperature sono, su tutta questa zona, tra i 10 ed i 15°C superiori alla norma di dicembre.
Per ora l’Anticiclone Russo si è riservato una piccola nicchia sulla Mongolia, non riuscendo a prevalere sotto la potente spinta delle correnti depressionarie miti provenienti da ovest.
Ne seguiremo l’ulteriore evoluzione nei prossimi giorni, quando sembra che la circolazione possa cambiare su scala planetaria.