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Dopo Natale cosa succederà?

di Ivan Gaddari
23 Dic 2013 - 14:14
in Senza categoria
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Tempeste a gogo:
la vigoria del Vortice Polare sta incentivando lo sviluppo di enormi tempeste oceaniche, in transito sul nord Europa. Le proiezioni natalizie per Paesi quali il Regno Unito e la Scandinavia sono pessime. La prossima tempesta transiterà tra domani, giorno di Vigilia, e Natale. I venti raggiungeranno intensità d’uragano, creando le condizioni necessarie per violente mareggiate. Pioverà tanto, anzi, tantissimo. L’influenza si estenderà anche ai settori nord della Francia e del BeNeLux, già in massima allerta.

Le cause:
si è già fatto cenno alla genesi dei suddetti ciclonici atlantici, ovvero una forza inusitata del Vortice Polare. Il processo di accelerazione è partito dall’alto e si è trasferito alle basse quote, ecco quindi che l’enorme energia potenziale contenuta lungo tutta la colonna d’aria genera imponenti strutture depressionarie non appena viene a contatto con le acque superficiali atlantiche.

Riflessi sul nostro Paese:
se è vero che sinora non abbiamo avuto effetti evidenti, salvo un temporaneo peggioramento nelle regioni settentrionali, sotto l’albero troveremo un peggioramento coi “fiocchi”. Una temporanea ondulazione del getto d’aria che scorre alle alte latitudini estenderà le maglie perturbate sin sul Mediterraneo, dove si scaverà un Vortice ciclonico secondario che dal Mar Ligure scivolerà rapidamente verso sud. Evoluzione rapida, sì, ma capace di arrecare violente precipitazioni su molte delle nostre regioni. Non solo, avremo venti localmente burrascosi che innescheranno vivaci mareggiate lungo i litorali esposti.

Rapido miglioramento:
come detto l’evoluzione sarà fulminea, tant’è che il 27 dicembre subentreranno ampie schiarite un po’ ovunque. Schiarite indotte dall’ingresso d’aria secca dai quadranti settentrionali. La massa d’aria che seguirà la depressione è di origine Polare Marittima, relativamente fredda. Ragion per cui è lecito attendersi una generale flessione termica, in grado di ripristinare temperature più consone al periodo.

Il profilo termico:
l’andamento delle temperature merita un piccolo approfondimento, perché almeno sinora l’inverno ha scelto ben altri lidi. Il calo succitato ci consegnerà valori “normali”, consoni a fine dicembre. Dopodiché, osservando le principali proiezioni termiche, potrebbe intervenire un nuovo aumento tale da ripristinare temperature leggermente superiori alle medie stagionali.

San Silvestro sotto la pioggia? Osservando i modelli si notano ingerenze atlantiche notevoli, dettate da un Vortice Polare anche in grande forma.

Dinamiche bariche a carico del Vortice Polare:
è davvero difficile, in questi giorni, stilare una linea evolutiva affidabile. Il Vortice Polare, pur ricevendo qualche disturbo, dovrebbe proseguire nel suo dominio. Disturbi che avrebbero il merito di indurre lievi ondulazioni delle correnti d’alta quota, favorendo l’inserimento di qualche ansa ciclonica anche sul nostro Paese. Il ché, tradotto in parole povere, deporrebbe a favore di scenari atlantici anche a cavallo tra la fine del 2013 e l’inizio del nuovo anno. Le dinamiche stratosferiche, poi, sembrerebbero in grado di destabilizzare il Vortice Polare. E’ questa la prerogativa essenziale per l’avvio dell’inverno, quello vero, anche alle nostre latitudini.

Focus: evoluzione sino al 05 gennaio 2014
L’ondata di maltempo natalizia è già stata descritta minuziosamente. In questa sede è bene sottolineare che avremo fenomeni localmente violenti, specie su regioni tirreniche e lungo l’arco alpino. Dopo il miglioramento del 27 dicembre, la circolazione atlantica potrebbe continuare ad influenzare l’andamento meteorologico peninsulare, proponendo passaggi instabili a temporanee rimonte anticicloniche.

Evoluzione sino al 10 gennaio 2014
Le dinamiche invernali di cui s’è fatto cenno pocanzi, potrebbero subentrare entro la prima decade di gennaio. Inizialmente osserveremo, allo stato delle cose, una ripresa degli scambi meridiani tali da consentire l’inserimento di masse artiche nel cuore dell’Europa.

In conclusione.
Insomma, mentre in altre zone dell’emisfero boreale – leggasi Stati Uniti – l’inverno fa davvero sul serio, in Europa ci sarà ancora da attendere.

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