LA SCALATA VERSO IL CRATERE Si sale incontrando lungo il percorso una infinita serie di crateri più piccoli e laterali, uno di questi, formatosi nel 2002, ha colpito duramente con un’eruzione la stazione sciistica e turistica di Piano Provenzana. Dopo tre ore di cammino, improvvisamente, un forte odore di zolfo, si diffonde in tutta l’aria e scollinando un crinale, appare una densa nube di vapore che si innalza dalla neve. Sono delle fumarole, che ci ricordano subito che sotto la spessa coltre di neve batte un cuore di fuoco fuso. Si aprono tra la neve numerosi crepacci, che mostrano gallerie, grotte, ponti, cunicoli, scavati dal calore tra la neve e le colate laviche. La salita diventa più difficile, aumenta la consapevolezza dei rischi, ma il desiderio di andare avanti è molto più forte, perciò si continua. Finalmente raggiungiamo il Piano delle Concazze, a 2.800 m. slm. Di fronte a noi svetta il cratere sommitale Nord Est, una intensissima nube di vapore e fumo esce continuamente dalla sua bocca e dalle altre bocche sommitali.
Neve di Marzo a Roma: l’ultima volta è accaduto nel 1985
VAPORI ED ATMOSFERA SURREALE Il fumo è notevole, al punto da offuscare diffusamente tutto il versante Est del Vulcano e da riempire l’atmosfera con l’odore del fuoco e dello zolfo. La zona è battuta da un fastidioso e freddo vento, la superficie del mantello di neve è modellata a onde, tanto da sembrare un mare agitato e congelato. Le onde scolpite nella neve si rincorrono tutte nel medesimo verso, segno di una direzione di vento prevalente, e sembrano precipitare giù in un ripido pendio. Tutto è surreale, la neve da bianca improvvisamente diventa rosa intenso a causa delle desertiche sabbie africane sospinte quassù dallo Scirocco, poi, invece sfuma nel nero di una pioggia di lapilli di recentissima caduta. Dalla dimensione dei lapilli, percepiamo di essere entrati nel raggio di azione delle fontane di lava dei recenti episodi stromboliani. Nel cuore è una lotta intensa tra l’emozione di voler raggiungere sulla vetta il bordo cratere e la paura di venire travolti da una improvvisa esplosione.
Montagne cariche di neve: i contrasti con i colori del cielo e del mare
Montagne piene di neve all’estremo Sud, l’Italia è capovolta
COL FIATO SOSPESO, TRA VISTE UNICHE Ci fermiamo e valutiamo di raggiungere l’Osservatorio Vulcanologico e il sottostante Pizzi Deneri (2.847). La scelta è felicemente ricompensata dalla suggestione di una visione unica. Dal Pizzi Deneri la visione di un paesaggio straordinario e inimmaginabile che si racchiude nella sottostante Valle del Leone. Ripidissimi i pendi del versante Est dei crateri sommitali precipitano a valle in un salto di oltre mille metri,quindi degradano in un nerissimo deserto lavico, da cui si ergono, come una catena montuosa, bianchissime vette che risalgono il versante Sud del Vulcano. Le forme nere degli alti crateri sommitali, la neve a grandi macchie di leopardo sul fondo scuro del pendio che precipita nella valle, le bianche vette in basso, e tutto il contesto generale creano una fortissima atmosfera lunare.
La prima parte del reportage è consultabile qui: https://www.meteogiornale.it/notizia/22898-1-documento-esclusivo-dalletna-scalata-del-vulcano-fra-neve-e-nubi-di-vapore
Cerca per tag: montagna sicilia neve mare etna piano provenzana vulcano angolo di paradiso panorama bellezze paesaggi escursione mediterraneo africa pizzi deneri
Pubblicato da Mauro Meloni – © RIPRODUZIONE RISERVATA
LA SCALATA VERSO IL CRATERE Si sale incontrando lungo il percorso una infinita serie di crateri più piccoli e laterali, uno di questi, formatosi nel 2002, ha colpito duramente con un’eruzione la stazione sciistica e turistica di Piano Provenzana. Dopo tre ore di cammino, improvvisamente, un forte odore di zolfo, si diffonde in tutta l’aria e scollinando un crinale, appare una densa nube di vapore che si innalza dalla neve. Sono delle fumarole, che ci ricordano subito che sotto la spessa coltre di neve batte un cuore di fuoco fuso. Si aprono tra la neve numerosi crepacci, che mostrano gallerie, grotte, ponti, cunicoli, scavati dal calore tra la neve e le colate laviche. La salita diventa più difficile, aumenta la consapevolezza dei rischi, ma il desiderio di andare avanti è molto più forte, perciò si continua. Finalmente raggiungiamo il Piano delle Concazze, a 2.800 m. slm. Di fronte a noi svetta il cratere sommitale Nord Est, una intensissima nube di vapore e fumo esce continuamente dalla sua bocca e dalle altre bocche sommitali. Neve di Marzo a Roma: l’ultima volta è accaduto nel 1985 VAPORI ED ATMOSFERA SURREALE Il fumo è notevole, al punto da offuscare diffusamente tutto il versante Est del Vulcano e da riempire l’atmosfera con l’odore del fuoco e dello zolfo. La zona è battuta da un fastidioso e freddo vento, la superficie del mantello di neve è modellata a onde, tanto da sembrare un mare agitato e congelato. Le onde scolpite nella neve si rincorrono tutte nel medesimo verso, segno di una direzione di vento prevalente, e sembrano precipitare giù in un ripido pendio. Tutto è surreale, la neve da bianca improvvisamente diventa rosa intenso a causa delle desertiche sabbie africane sospinte quassù dallo Scirocco, poi, invece sfuma nel nero di una pioggia di lapilli di recentissima caduta. Dalla dimensione dei lapilli, percepiamo di essere entrati nel raggio di azione delle fontane di lava dei recenti episodi stromboliani. Nel cuore è una lotta intensa tra l’emozione di voler raggiungere sulla vetta il bordo cratere e la paura di venire travolti da una improvvisa esplosione. Montagne cariche di neve: i contrasti con i colori del cielo e del mare Montagne piene di neve all’estremo Sud, l’Italia è capovolta COL FIATO SOSPESO, TRA VISTE UNICHE Ci fermiamo e valutiamo di raggiungere l’Osservatorio Vulcanologico e il sottostante Pizzi Deneri (2.847). La scelta è felicemente ricompensata dalla suggestione di una visione unica. Dal Pizzi Deneri la visione di un paesaggio straordinario e inimmaginabile che si racchiude nella sottostante Valle del Leone. Ripidissimi i pendi del versante Est dei crateri sommitali precipitano a valle in un salto di oltre mille metri,quindi degradano in un nerissimo deserto lavico, da cui si ergono, come una catena montuosa, bianchissime vette che risalgono il versante Sud del Vulcano. Le forme nere degli alti crateri sommitali, la neve a grandi macchie di leopardo sul fondo scuro del pendio che precipita nella valle, le bianche vette in basso, e tutto il contesto generale creano una fortissima atmosfera lunare.La prima parte del reportage è consultabile qui: https://www.meteogiornale.it/notizia/22898-1-documento-esclusivo-dalletna-scalata-del-vulcano-fra-neve-e-nubi-di-vapore Cerca per tag: montagna sicilia neve mare etna piano provenzana vulcano angolo di paradiso panorama bellezze paesaggi escursione mediterraneo africa pizzi deneri Pubblicato da Mauro Meloni – © RIPRODUZIONE RISERVATA Inizio Pagina