Il modello europeo conferma la progressiva erosione del campo anticiclonico, che consentirà l’iniziale ingresso di spifferi d’aria umida con conseguente atmosfera subito meno stabile. Questo cambiamento sarà determinato dall’avanzamento di un’onda ciclonica dall’Ovest Europa. Il vortice atlantico appare infatti molto vitale e questa maggiore penetrazione delle saccature verso la Penisola Iberica, oltre a trovare le sue ragioni nelle anomalie termiche dell’Atlantico, è un segnale dell’imminente cambio stagionale.
Questi affondi ciclonici sul comparto occidentale portano conseguenze molto diverse per il Mediterraneo Centrale, in quanto innescano dei richiami caldi nord-africani in seno a cunei anticiclonici che tendono a strutturarsi come figure di blocco. Solo di tanto in tanto l’anticiclone delle Azzorre è riuscito ultimamente a stringere alleanze con il collega più rovente nord-africano, ma quando sono stati costretti a dividersi, l’egemonia nord-africana non è però nel complesso mai venuta meno sulle nostre regioni.
In quest’inizio settimana la risalita anticiclonica nord-africana si è di nuovo rafforzata proprio per l’affondo della nuova saccatura ad ovest, ma stavolta l’onda ciclonica appare in grado di provare a scardinare la roccaforte anticiclonica sul cuore del Mediterraneo. Il tentativo non riuscirà in pieno, ma riuscirà a portare masse d’aria decisamente meno stabili fin dalla giornata di domani, mercoledì 26 agosto. Quest’instabilità si propagherà in parte anche al Centro-Sud, con rovesci principalmente a ridosso dei rilievi appenninici. L’onda ciclonica, trovandosi costretta ad avanzare contro il muro anticiclonico mediterraneo, si ridurrà a modesta goccia fredda, la quale nelle prime ore di venerdì è prevista posizionata nei pressi della Sardegna.
Questi primi disturbi instabili potrebbero aprire la strada ad un più incisivo cambiamento, atteso nel corso del fine settimana. Le elaborazioni modellistiche odierne confermano quest’involuzione meteo per gli ultimissimi giorni di Agosto. Sostanzialmente, il vortice depressionario nord-atlantico sfornerà una nuova saccatura, la quale stavolta appare intenzionata ad assumere una linea direttrice più orientale.
Come si può notare nella mappa allegata in testa all’articolo, riferita alla giornata di sabato, l’affondo ciclonico punterà con decisione le nazioni dell’Europa Centro-Occidentale, per poi provare a proporsi sulle nostre regioni, sfruttando un campo anticiclonico che opporrà minore resistenza, in quanto si potrebbe trovare in una fase di stanca, a causa delle infiltrazioni umide oceaniche giunte nei giorni precedenti.
In base alle emissioni del modello ECMWF, l’onda ciclonica riuscirebbe ad entrare fra sabato e domenica sulle nostre regioni, interessando più direttamente i versanti adriatici, in quanto tenderà a traslare maggiormente verso la Penisola Balcanica per via di una rimonta anticiclonica azzorriana sull’Europa Occidentale.
La successiva rapida espansione dell’alta pressione verso le nazioni centro-orientali del Continente Europeo potrebbe addirittura determinare il parziale moto retrogrado del vortice depressionario, atteso addirittura in isolamento sui mari centro-meridionali italiani in corrispondenza dell’esordio settembrino, coincidente con l’avvio della stagione meteorologica autunnale.