Drammatica emergenza si sta vivendo su varie zone della Sardegna, falcidiata da precipitazioni davvero imponenti accompagnate da correnti sciroccali. Le prime notizie da fonti non ufficiali parlano d’accumuli probabilmente superiori ai 150 mm (stima approssimata, ma forse anche ben oltre) nell’arco di poche ore sulle zone più colpite dell’Ogliastra, e in misura parzialmente inferiore, del Sarrabus, sul sud/est dell’isola.
Più volte si è rimarcato come la Sardegna sia soggetta ad eventi alluvionali lampo (se ne contano in gran numero fino anche allo storico immane alluvione di Gairo (NU) di mezzo secolo fa, con oltre 1500 mm di precipitazione caduti in tre giorni, ma sono stati censiti accumuli di oltre 500 mm/24 ore), specie i territori particolarmente esposti allo stau sciroccale.
Il paese più colpito dall’emergenza meteo finora è stato Villagrande Strisaili, nel Nuorese, dove un mare d’acqua e di fango ha travolto, oltre alle case, alle auto, anche due persone, una nonna e una nipotina che cercavano di mettersi in salvo e probabilmente accidentalmente cadute dalle scale. Nulla da fare per loro, trascinate in maniera impetuosa dall’acqua melmosa. Numerose altre persone sono state messe in salvo all’ultimo ed evacuate dalle loro abitazioni.
E’ abbastanza inusuale che i paesi più colpiti dall’alluvione siano di media-alta collina o bassa montagna, piuttosto che di pianura. In Sardegna succede anche questo, ma il paese di Villagrande Strisaili è attraverso dal fiume più importante dell’isola, il Flumendosa, oltre ad essere soggetto da importanti precipitazioni con flusso sciroccale.
Al centro della cronaca balza dunque Villagrande Strisaili, zona già nota agli appassionati meteo isolani per la presenza nelle vicinanze (in territorio della frazione Villanova Strisaili) di una stazione meteo del Servizio Agrometeo (SAR), che in particolari condizioni favorevoli all’inversione termica registra valori rigidi di parecchi gradi sotto lo zero, che possono apparire irrealistici per la Sardegna.
Per intenderci, la stazione meteo non è localizzata in alta montagna, ma a circa 800 m. s.l.m. ai piedi del Gennargentu, ed è stata capace d’avere una vera gelata in pieno luglio nell’estate del 2000 Insomma, una stazione meteo che non ha eguali a livello nazionale, generalmente più fredda a pari condizioni meteo con le località della stessa quota poste sulle Alpi. Più fredda anche di Castel di Sangro in Abruzzo, che può apparire per certi versi simile.
L’emergenza riguarda tante altre zone dell’Ogliastra e del Cagliaritano, ove i disagi e i danni sono comunque elevatissimi, con numerose richieste d’aiuto. Vari paesi risultano difficilmente raggiungibili, mentre anche l’energia elettrica è assente in alcuni territori, e rende più problematici i soccorsi. Situazione divenuta ormai difficile anche in Gallura.
Il buio, ma anche la pioggia che continua a cadere incessante sulle medesime zone anche in queste primissime ore dell’alba, completano un quadro assolutamente disastroso delle ultime ore difficilissime. Trapelano notizie ancora frammentarie, il timore è di un bilancio ben peggiore di quello attuale.
Purtroppo in Sardegna manca l’informazione meteo vera e propria in presa diretta, diventa così molto più complicato fare prevenzione.
Inoltre le previsioni per le prossime ore non sono per nulla tranquillizzanti: per dovere di cronaca previsionale meteo, e non certo per diffondere allarmismi, sono attese ancora circa 36-48 ore molto critiche, con una nuova intensificazione dei fenomeni a partire da questa sera sulla Sardegna sud-orientale, in spostamento nelle successive ore su tutta la costa orientale. L’augurio è che la proiezione lanciata da modelli di calcolo ad alta risoluzione possa essere smentita.