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Dinamiche correnti nord/occidentali, treno di sistemi nuvolosi percorre l’Europa

di Matteo Ussardi
07 Nov 2007 - 20:02
in Senza categoria
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L'immagine Meteosat della giornata odierna mostra tre principali distinti sistemi perturbati agire sul cuore dell'Europa e bacino centrale del Mediterraneo. Il nuovo fronte in discesa da nord, il cui ramo freddo è osservabile fra Polonia e Germiania, non è destinato alle nostre regioni, le quali saranno protette efficacemente dal muro alpino. Eumetsat © Copyright 2007.
Nessun cambiamento di rilievo si evidenzia nello scenario barico attuale rispetto a quello descritto nella giornata di ieri, in quanto sono sempre le correnti nord/occidentali a comandare la scena dal mare del Nord fino al Mediterraneo centrale.

Lungo tale direttrice si realizzano delle deboli onde, le quali ospitano veloci passaggi nuvolosi frontali, che si trovano costretti ad impattare lungo l’arco Alpino, che funge da barriera quasi insuperabile con questo tipo di circolazione.

Tale flusso portante si realizza dalla netta contrapposizione fra l’instancabile Alta Pressione oceanica con perno fra Golfo di Biscaglia ed Irlanda, ed una saccatura fredda che dalla Penisola Scandinava si espande verso l’area balcanico-danubiana.

In tal modo l’aria più fredda ed instabile raggiunge gran parte dell’Europa orientale, mentre l’Italia, praticamente nel mezzo fra le due figure bariche, gode della parte periferica e più temperata delle correnti in discesa da nord/ovest, con le code dei sistemi frontali smorzate dalla cerchia alpina.

La forza dell’Anticiclone poco ad ovest ha un ruolo fondamentale nell’impedire i tentativi d’ingresso d’irruzione frontale dalla Valle del Rodano, le quali comporterebbero inevitabili e più incisive conseguenze depressionarie sui nostri mari.

Nella giornata di ieri abbiamo seguito un debole fronte in passaggio sulle regioni centrali italiane, che al momento sta per abbandonare l’estremo Sud: la nuvolosità più intensa ancora insiste fra bassa Calabria e Sicilia ionica ove sono in atto deboli celle temporalesche.

L’ammasso nuvoloso si è leggermente intensificato, dopo aver saltato le regioni del nord a causa della barriera alpina, ma ad onor del vero ha lasciato ben pochi fenomeni anche al meridione, con qualche rovescio leggermente più consistente sui settori tirrenici compresi fra bassa Campania e Calabria centro-settentrionale.

Al seguito del fronte, le condizioni meteo sono decisamente migliorate su tutte le regioni centro-settentrionali, grazie a una temporanea ripresa pressoria dovuta all’inserimento maggiore del nasino dell’Anticiclone delle Azzorre.

Le temperature minime della scorsa notte sono diminuite grazie soprattutto alla serenità del cielo sul nord e parte del centro, con inversione termica su molte zone della Valpadana, ove i valori si sono localmente avvicinati agli zero gradi.

La visione del Meteosat fa saltare però all’occhio nuova nuvolosità sulle regioni alpine ed il Triveneto. Si tratta di nubi innocue, che costituiscono la parte più avanzata di un fronte freddo ora fra Germania e Polonia, destinato ad impattare sull’arco Alpino, senza riuscire a valicarlo in parte come successo col sistema nuvoloso precedente.

Ben poche le conseguenze sulle nostre regioni, a parte un nuovo debole decadimento barico nei bassi strati, peraltro già in atto con genesi di un debole minimo barico sottovento all’arco alpino centrato sulla Valpadana, destinato a posizionarsi nelle prossime ore sul mar Ligure con probabili di foehn sulle vallate alpine fra alto Piemonte e Lombardia.

Un nuovo attacco frontale in successione seguirà nella giornata di venerdì. Questo sarà assai intenso e meno marginale, in quanto seguirà una traiettoria più occidentale. Il lato adriatico vedrà il transito di un’onda depressionaria secondaria anche nei bassi strati, e sarà dunque maggiormente penalizzato in fatto di travaso d’aria fredda e di fenomeni, mentre i venti rinforzeranno lungo tutte le nostre coste.

Non sono annunciate significative novità nemmeno sul medio termine, con nuovi rapidi passaggi frontali dalle alte latitudini diretti verso i settori centro-orientali del Continente, ove si ammasserà sempre più un lago d’aria assai fredda, frutto di una situazione barica prettamente invernale.

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