Il passaggio tra meteo estivo e autunnale è abbastanza chiaro a tutti: le giornate si accorciano, le temperature si abbassano e soprattutto piove con grande frequenza.
Analizzando esclusivamente il campo delle precipitazioni, non è solo la quantità è la frequenza di pioggia che varia ma soprattutto la tipologia.
In estate, infatti, precipitazioni sono a carattere temporalesco e si chiamano PUNTUALI, cioè coinvolgono un’area piuttosto ristretta di territorio e possono scaricare a terra grandi quantità di pioggia.
Non è raro, infatti, trovare degli accumuli pluviometrici molto differenti tra un comune e l’altro, magari anche limitrofi: succede, a titolo di esempio, che in una località ci possano essere degli allagamenti e alcuni chilometri più a nord non essere caduta neanche una goccia d’acqua.
Il meteo autunnale, per contro, predilige precipitazioni più estese e organizzate (AREALI): diventa difficile infatti avere forti nubifragi localizzati (soprattutto in autunno avanzato e al Nord), mentre è più facile che vengano coinvolte intere regioni da giorni e giorni di maltempo.
Un’altra conseguenza di questa differenza nel meteo sta anche, purtroppo, nel differente tipo di alluvioni presenti nelle due stagioni: in estate ci sono le alluvioni lampo, molto localizzate ma anche difficilissime da prevedere, soprattutto in terreni scoscesi e nel caso di temporali di forte intensità; in autunno ci sono le alluvioni estese, che possono interessare grosse fette di territorio, sono facilmente prevedibili grazie agli strumenti meteo degli ultimi anni ma possono essere anche catastrofiche, poiché coinvolgono larghe fette di territorio.
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– ANCONA