Si discute molto in questi ultimi anni sulla tendenza delle figure bariche ad assumere forme che favoriscono in misura sempre maggiore scambi non più lungo i paralleli ma bensì in senso meridiano. Se da un lato è normale che dopo un lungo periodo dominato ad esempio dalla zonalità e quindi con scambi polo-equatore minimi tenda fisiologicamente ad innescarsi un periodo più o meno lungo di scambi lungo i meridiani atti a far calare il surplus termico polo-equatore, negli ultimi anni questo fenomeno di “meridianizzazione” sta tendendo a divenire prevalente rispetto alle altre circolazioni atmosferiche.
Sul motivo di questa modificazione dell’assetto delle correnti a scala europea sono state spese molte parole ma al momento non bisogna escludere nessuna ipotesi. Potrebbe trattarsi effettivamente di un cambiamento climatico indotto dall’uomo come potrebbe anche essere un normale ciclo atmosferico, destinato a essere soppiantato da qualcos’altro, al momento questo non ci è dato di sapere.
Così, puntualmente, anche in questa primavera ci si ritrova a dover commentare situazioni dominate da uno scambio molto netto di masse d’aria di origine molto diversa. L’attenzione nei prossimi giorni dovrà essere focalizzata su ciò che potrebbe originarsi, come di sovente è accaduto in questi ultimi anni a partire da una semplice rimonta di alta pressione di matrice azzorriana, che si slancia verso nord sin quasi a toccare il circolo polare artico.
La struttura di alta pressione nella sua corsa verso nord andrà probabilmente ad originare una struttura anticiclonica autonoma con centro sulla Groenlandia. Struttura barica caratterizzata da valori piuttosto alti di geopotenziale, considerata la latitudine del luogo e percui di origine dinamica più che termica. I valori previsti a 850hpa saranno molto elevati per quasi tutta la prossima settimana e l’isoterma +0°C potrebbe spingersi molto all’interno, senza che la presenza dei ghiacci perenni possano fare nulla contro il ritiro del freddo presente in quota.
Non si tratta di nessun fenomeno eccezionale, dato che anche altre volte in passato si sono verificate situazioni di questo tipo, e non soltanto nel momento in cui è cominciato ad avvenire il presunto cambiamento di circolazione. Sta di fatto, che dopo un inverno dominato da uno scambio meridiano pressoché costante, anche questa primavera sembra confermare ciò che ultimamente sembra essere divenuto regola, mentre sino a un decennio fa era soltanto un normale ciclo di evoluzione atmosferica.
Le conseguenze di questo nuovo insolito assetto barico per il nostro paese andranno verificate giorno per giorno, mano a mano che la distanza temporale delle previsione diminuisce, permettendo di focalizzare tutti i dettagli che in una previsione a lunga o media scadenza sono impossibili da identificare. C’è da dire che la formazione di aree anticicloniche in posizione molto settentrionale non è mai di buon auspicio per la nascita di un periodo di stabilità duratura per il Mediterraneo.
A mio avviso l’evoluzione, dopo la formazione di questa struttura anticiclonica così a nord potrebbero essere due: la discesa di aria fredda in direzione della Penisola Iberica darà sicuramente luogo ad una zona di bassa pressione, difficile ipotizzare al momento la sua esatta locazione. Tuttavia pare abbastanza probabile che essa vada a collocarsi in una zona compresa tra la Penisola Iberica e l’Atlantico di fronte al Portogallo. Potrebbe essere proprio la posizione assunta dalla zona di bassa pressione principale a determinare l’evoluzione del tempo nel nostro paese.
Una sua formazione troppo ad ovest, quindi a largo del Portogallo potrebbe portare come conseguenza ad una rimonta di un anticiclone africano o afro-mediterraneo su di noi, con tutte le conseguenze del caso.
Al contrario una sua collocazione in posizione più orientale potrebbe aprire prospettive molto più instabili ed a tratti anche piovose soprattutto al nord e in parte anche il centro, più riparato potrebbe risultare il sud. Al momento in una prima fase pare essere più probabile la realizzazione della seconda ipotesi, con l’apertura di un periodo piuttosto instabile sulla penisola almeno sino a mercoledì. Un primo peggioramento del tempo è atteso al nord già per la giornata di domani, un secondo, più corposo tra lunedì e martedì, proprio nel momento in cui andrà ad isolarsi la cellula anticiclonica sulla Groenlandia. A seguire l’evoluzione diventa nebulosa e non facilmente identificabile.