L’elemento saliente a breve termine.
L’Italia è interessata da una perturbazione atlantica che sta causando condizioni di maltempo. Come accade sovente in queste situazioni, l’area ciclonica si sposta verso sudest e nel tragitto richiamerà aria più fredda dai Balcani che causerà un diffuso calo termico nel corso del fine settimana.
L’elemento saliente a medio termine.
La prossima settimana inizialmente avremo una pausa dettata dall’intervallo tra una perturbazione e la successiva. Il nuovo sistema causerà un iniziale peggioramento ma quel che più conta è che dovrebbe fungere da richiamo per un nucleo di aria gelida che dalla Russia europea si trasferirà gradualmente verso il Centro Europa. Ciò significa che l’aria gelida, di origine Artico-Continentale, potrebbe penetrare nel Mediterraneo creando i presupposti per un sensibile calo termico e delle nevicate a bassissima quota.
L’elemento saliente a lungo termine.
Inizialmente l’evoluzione suddetta potrebbe essere facilitata anche da un blocco anticiclonico in Atlantico. A seguire la struttura anticiclonica andrebbe a sgretolarsi per via di nuove perturbazioni atlantiche in viaggio verso est.
Il trend a lungo termine:
Si potrebbe pertanto realizzare, in sede italica, una nuova interazione tra masse d’aria di diversa estrazione. Condizioni ideali per nevicate sul Nord Italia e in genere sulla catena appenninica a quote non certo proibitive.
Elementi di incertezza:
Nelle scorse settimane abbiamo avuto testimonianza di come sia complicato stabilire, sino a poche ore dall’evento, l’esatta ubicazione dei nuclei di aria gelida. Analogo discorso è lecito affrontarlo anche in questa circostanza. La maggiore incognita è proprio relativa alla traiettoria che seguirà il nucleo di aria gelida succitato, così come sarà fondamentale l’ubicazione della perturbazione atlantica che fungerà da elemento attrattore.
Fattori di normalità climatica:
Analizzando i diversi diagrammi termici, relativi alle diverse località peninsulari, possiamo notare come le temperature siano destinate a subire una diminuzione già nelle prossime 48 ore. Poi, da metà della prossima settimana, i valori termici potrebbero calare ulteriormente portandosi ben al di sotto della norma stagionale. Seguirebbe una lenta risalita ma le condizioni climatiche si manterrebbero comunque invernali.
Si conferma un trend precipitativo un po’ al di sopra della norma, a testimonianza del fatto che il Mediterraneo permarrà sede depressionaria anche nelle prossime settimane. Insomma, fasi durature di bel tempo paiono al momento piuttosto remote.
Focus: evoluzione sino al 18 febbraio 2010
La perturbazione che attualmente sta interessando le regioni Centro Settentrionali si trasferirà verso Sud e richiamerà aria più fredda dai Balcani. L’instabilità permarrà per qualche giorno attardandosi sulle regioni Meridionali, in Sicilia e sulle Centrali Adriatiche. Considerato il calo termico la neve cadrà sui rilievi appenninici a quote basse, specie nelle aree centrali. A seguire si avrà una temporanea attenuazione dei fenomeni ma l’ingresso di un’altra perturbazione causerà un peggioramento a inizio settimana.
Perturbazione che, come detto in sede evolutiva, dovrebbe poi richiamare il nucleo di aria gelida dall’Europa centrale. Si avrebbe così un ulteriore decadimento delle condizioni meteorologiche con possibilità di nevicate a bassissima quota sulle regioni Centro Meridionali e nelle Isole. Probabile difatti che il gelo penetri in particolare dalla Valle del Rodano, scavando una depressione sul Mediterraneo ed estendendosi così lungo tutto lo Stivale.
Evoluzione sino al 23 febbraio 2010
In seguito non escludiamo che possano riaffacciarsi le perturbazioni atlantiche, che andrebbero a interagire con le masse d’aria gelida preesistenti. Si tratta di una tendenza evolutiva e come tale andrà suffragata da ulteriori elementi barici.
In conclusione.
Chi credeva che l’Inverno fosse giunto al capolinea è caduto in errore. A prescindere che il nucleo gelido ci interessi direttamente, le temperature sembrano comunque destinate a calare diffusamente. Non ci stancheremo mai di rammentare che Febbraio, sovente, è il mese più crudo dell’intera stagione.