Settembre e Ottobre, cosa resterà?:
Stamane abbiamo proposto un approfondimento sull’andamento climatico di settembre, che ha sfiorato il podio come uno dei più caldi di settembre. Per la precisione, stante i dati NOAA, è stato il quarto più caldo dal 1880. Ottobre, stando la possente anomalia termica attuale, rischia di entrare di diritto tra i 3 più caldi della storia. Vedremo. Quel che è certo è che l’Anticiclone Africano apporrà il suo marchio indelebile, perlomeno nelle regioni centro meridionali e insulari.
Il ciclone San Giuda:
è stato ribattezzato così, perché giunto in concomitanza della ricorrenza omonima. Non ci riguarda, questo è vero, ma non si può trascurare quel che sta accadendo sull’Europa del nord. Venti di uragano, piogge torrenziali, danni e disagi. Questi gli effetti di una delle più forti tempeste degli ultimi 30 anni, che sta spazzando tutte quelle Nazioni che si affacciano sul Mare del Nord.
A sud l’Anticiclone Africano:
fa un certo effetto leggere certi valori termici. 25, 26, anche 28°C. E’ la fine d’ottobre, non scordiamolo, peraltro si tratta di valori che non coinvolgono esclusivamente la nostra Penisola. Il caldo anomalo, dopo aver investito l’Europa centro occidentale, ora sta interessando i Balcani. In Croazia, ad esempio, nel fine settimana c’è chi ha approfittato del clima tardo estivo per l’ultima tintarella di stagione. In Italia, è risaputo, la situazione è identica. Al di là di nebbie e foschie, che su alcune regioni rendono l’aspetto giornaliero più consono all’autunno, il clima è fin troppo mite un po’ dappertutto.
Svolta Atlantica:
l’abbiamo definita tale perché comunque riuscirà a minare le certezze dell’Alta Africana. Forse non inizialmente, ma pian piano riuscirà ad impadronirsi della scena dando luogo a quella svolta stagionale che descriveremo in seguito. Il primo assalto ciclonico, che andrà ad interessare maggiormente la Penisola Iberica, su di noi avrà effetti contenuti. Dopo aver causato un vivace peggioramento nelle regioni settentrionali, tenderà ad investire le due isole maggiori a seguito dell’isolamento di una goccia fredda a ridosso della Sardegna. Non riuscirà ad andare oltre perché il muro anticiclonico è tale per cui servirà ben altro alla sua completa demolizione.
Novembre è alle porte:
si procede a grandi passi in direzione dell’Inverno Novembre è ormai dietro l’angolo. Pocanzi abbiamo parlato di svolta e sarà tale – probabilmente – nel corso del prossima settimana. L’incursione nord Atlantica, perché di quello si tratterà, scaverà una lacuna barica consistente proprio sull’Italia. Si profila un’ondata di maltempo piuttosto intensa, che dovrebbe associarsi ad un calo termico significativo al punto da favorire un ritorno a condizioni climatiche più consone al periodo.
I primi freddi stagionali:
come prospettato la scorsa settimana, c’è il rischio che una prima incursione Artica venga a visitarci entro la conclusione della prima decade di novembre. Scenario dettato da una disposizione barica propizia che dovrebbe coincidere con un rinforzo dell’Alta delle Azzorre a ridosso dell’Europa occidentale.
Focus: evoluzione sino al 10 novembre 2013
Come detto siamo in attesa di un peggioramento, consistente, sulle regioni Settentrionali. Il maltempo dovrebbe intervenire domani, seppur temporaneamente. Avremo piogge, intense, anche a sfondo temporalesco. Dopodiché i fenomeni dovrebbero trasferirsi tra le due isole maggiori, in particolare sulla Sardegna dove c’è il rischio che possano manifestarsi nubifragi. Il riassorbimento della circolazione ciclonica ci consegnerà un temporaneo miglioramento, subito sostituito dall’incursione nord Atlantica succitata.
Se così fosse andrebbe a manifestarsi, attorno al 5-6 novembre, un peggioramento importante associato peraltro ad una corposa flessione termica. Oltre alle piogge, ecco riapparire la neve sulle Alpi e forse anche sulle maggiori quote appenniniche. Sarebbero le prime fioccate stagionali anche sui rilievi del Centro Sud.
Evoluzione sino al 15 novembre 2013
Nevicate che potrebbero riproporsi, in maniera più importante e a quote inferiori, a seguito di una incursione Artica degna di tal nome.
In conclusione.
Autunno che procede a tentoni, ma che a breve potrebbe mostrarci il suo vero volto e rammentarci che l’Inverno è ormai dietro l’angolo.