Qualcuno lo chiama freddo “finto”, è il freddo da inversione termica nei bassi strati atmosferici che sta interessando la Valle Padana e diverse zone interne centrali dell’Italia. Sarà anche finto, ma soprattutto è un freddo inquinato, perché gli inquinanti restano tutti imprigionati in quello sottile strato d’aria a contatto col suolo e spesso poche centinaia di metri.
Negli ultimi giorni questo freddo finto, o meglio da inversione, ha portato gelate diffuse in tutta la Val Padana e in diverse zone interne centrali. Anche di giorno, in certi settori padani, le temperature sono rimaste molto basse. Nella giornata del 28 dicembre le temperature massime nella Pianura Veneta sono rimaste attorno a 1°C, a Milano Linate si è arrivati a 3,6°C (6°C in città), in Emilia-Romagna tra i 3 e i 5°C, persino Firenze e Ancona hanno avuto massime di circa 5°C. Non è forse freddo?
Ora giungerà l’ondata di freddo, ma cosa succederà realmente? Può sembrare un paradosso, ma c’è la concreta possibilità che in diverse zone d’Italia il freddo da irruzione che proviene dall’Est Europa sia meno intenso del freddo autoprodotto di questi giorni. Il motivo è presto detto. Si romperanno le inversioni termiche, in quota farà più freddo che al suolo, ci sarà un ricambio d’aria e, soprattutto, il freddo in arrivo da intenso che doveva essere si è fatto via via, nella previsione dei modelli matematici, più modesto.
Si passerà da avere giornate fredde, grige e nebbiose, a giornate fredde ma un po’ ventose e dove finalmente si riuscirà a vedere il cielo.
Sicuramente un corposo calo termico si avrà in montagna e in tutte quelle zone che in questo periodo non hanno subito gli effetti delle inversioni termiche, quindi per fare qualche esempio, la Liguria o la Puglia e in generale il Sud Italia.
Nella mappa sottostante possiamo vedere la previsione del calo che le temperature in libera atmosfera alla quota di 850 hPa (circa 1400 metri) subiranno il 2 gennaio rispetto a oggi, ma il calo al suolo in molti casi, per i motivi sopraddetti, sarà minore.