Da un’anomalia all’altra: dopo le prevalenti lunghe fasi miti anticicloniche, che hanno caratterizzato ottobre in lungo ed in largo, qualcosa è evidentemente mutato a favore di condizioni meteo più prettamente autunnali. Sul Mediterraneo Centro-Occidentale si va infatti radicando una circolazione di bassa pressione a carattere persistente, per via di un cambio circolatorio ad ampia scala, che vede l’alta pressione oceanica puntare più a nord con maggiore dinamismo e scambi di calore lungo i meridiani. E così la depressione a carattere freddo penetrata sul Mediterraneo, che ha originato la super tempesta di San Martino, persisterà in loco sui mari meridionali italiani penalizzando ancora con piogge abbondanti le regioni adriatiche e quelle del Sud. Non è certo finita qui e così una depressione tira l’altra: non si attende nessuna vera tregua e l’impronta del maltempo si farà sentire molto marcata per il resto della settimana e probabilmente anche oltre.
Tra giovedì e venerdì si attende un nuovo affondo perturbato a carattere freddo, che originerà una nuova depressione inizialmente sul Mar Ligure e poi in moto retrogrado lieve verso ovest e successivamente di nuovo verso i mari centro-meridionali italiani. Si innescherà così una nuova recrudescenza perturbata, che interesserà un po’ tutta la Penisola, con correnti più miti ed umide prevalentemente sciroccali, a parte il Nord-Ovest ove giungerà la neve sui rilievi a quote piuttosto basse. Anche l’evoluzione di questo secondo vortice si preannuncia lenta ed insidiosa: nella mappa sottostante è tracciato l’insieme delle precipitazioni complessive che cadranno tra oggi (12 novembre) e lunedì 18 novembre: le maggiori anomalie riguarderanno probabilmente le Isole Maggiori, le regioni ioniche, le Adriatiche e l’Emilia Romagna. Localmente sono attesi anche oltre 300-350 mm di pioggia e purtroppo dobbiamo considerare il rischio d’eventi estremi e nubifragi.