Nubifragi, alluvioni, un copione che si ripete: ci piacerebbe parlar d’altro e non sempre dei soliti argomenti. Ci piacerebbe parlare di un autunno “normale”, senza eccessi, senza le solite criticità idrogeologiche del nostro fragilissimo territorio nazionale. E invece siamo qui, anche stavolta, a ragguagliarvi circa le pessime condizioni meteo apportare dal ben noto ciclone mediterraneo. Ciclone che pian piano perderà potenza ma che andando ancor più a nord aprirà un varco nel poderoso Anticiclone collocato nel cuore dell’Europa centro settentrionale.
Si cambia nuovamente marcia: l’attuale evoluzione è scaturita a seguito di dinamiche osservabile più facilmente durante l’inverno. Alcuni impulsi freddi nordici si sono diretti sul Mediterraneo occidentale sfruttando lo scivolo del muro anticiclonico succitato. A contatto con le calde acque dei nostri mari ecco che si è sviluppata quella zona di Bassa Pressione sfociata successivamente in Ciclone mediterraneo. Un quadro di questo genere richiede tantissima energia e non può essere sostenuto per lungo tempo. E’ più facile osservare perturbazioni atlantiche distendersi lungo i paralleli ed è ciò che avverrà a partire dal fine settimana.
L’autunno degli eccessi e degli alti e bassi: le perturbazioni, a quanto pare, riusciranno ad avere delle ripercussioni sul Nord Italia. Il perno principale, la Depressione d’Islanda, si disporrà in modo tale da innescare almeno inizialmente una rimonta anticiclonica africana verso le regioni centro meridionali e insulari. Ed ecco che quella che in gergo definiamo “ottobrata” è servita. Si riproporranno condizioni meteo-climatiche tardo estive, condizioni che comunque non dovrebbero durare tanto. Sembra infatti che nella seconda decade d’ottobre possano ripresentarsi peggioramento organizzati e vigorosi, ma non escludiamo anche i primi affondi d’aria fredda vagamente invernali.