Super caldo:
giusto definirlo tale? A nostro avviso sì, pur senza quei proclami mediatici che talvolta destano eccessivo allarmismo e preoccupano chi ha poca dimestichezza in materia. E’ per questo che nei nostri approfondimenti cerchiamo di fornirvi tutti gli elementi necessari per farvi un’idea, più o meno corretta, dell’entità del caldo. Caldo che, come detto, raggiungerà il top a cavallo tra il weekend e i primissimi giorni della prossima settimana. Ma come vedremo qualche elemento di novità c’è e va considerato.
Lo spauracchio della falla iberica:
il reset barico in atto, che sta conducendo la circolazione atmosferica verso un nuovo assetto, sta producendo effetti evidenti. L’Atlantico, confinato per troppo tempo alle alte latitudini, ha scelto l’unica via disponibile per riportarsi in aree a lui più consone. Trovando un ostacolo anticiclonico difficile da superare, ha deciso di fermarsi a ridosso dell’Europa occidentale. Purtroppo sta scivolando in una porzione d’Oceano per noi deleteria, perché non appena si verificano affondi ciclonico in prossimità del Portogallo la naturale conseguenza è la risposta dinamica dell’Alta Africana. Si tratta di un assetto che potrebbe accompagnarci anche nella prima decade d’agosto, pur con alcune variazioni che dovrebbero scongiurare gli eccessi termici in vista.
Il profilo termico:
dando uno sguardo all’andamento delle temperature, ovviamente mediando le singole corse modellistiche, abbiamo individuato il fatidico picco del fine settimana. Nelle regioni centro meridionali e insulari dovrebbe protrarsi sino a lunedì, martedì al massimo, dopodiché si prospetta una generale flessione che dovrebbe ricondurre le temperature verso valori prossimi alle medie stagionali. Che significa? Che continuerà a far caldo, ma almeno sarà un caldo sopportabile.
Accenni temporaleschi a inizio settimana:
il tentativo di progressione verso est della possente struttura ciclonica atlantica, verrà sì smorzato dal promontorio africano ma perlomeno avrà il merito di lambire le regioni settentrionali determinando un’accentuazione dell’instabilità diurna. Il ché significa, tra l’altro, una prima diminuzione delle temperature. In seguito, probabilmente per via dell’intrusione d’aria più secca da nord, la flessione si propagherà alle rimanenti regioni.
Agosto Atlantico o Africano?:
Una domanda che ci ponemmo nel corso del precedente editoriale e alla quale non siamo stati in grado di dare una risposta definitiva. Stante le proiezioni modellistiche attuali, è lecito supporre una prosecuzione del bel tempo e del caldo per buona parte della prima decade di agosto. Ma permetteteci una sottolineatura. Quando facciamo riferimento all’Atlantico non si tratta esclusivamente del flusso zonale. Anche l’Alta delle Azzorre è ascrivibile alle strutture bariche di matrice oceaniche ed è probabile che nei prossimi giorni assisteremo alla staffetta Africa-Azzorre.
Focus: evoluzione sino al 08 agosto 2013
La presenza anticiclonica assicurerà condizioni di tempo stabile e assolato per tutto il weekend. I soli disturbi degni di nota coinvolgeranno le Alpi, laddove il calore diurno fornirà quel carburante necessario allo sviluppo di temporali pomeridiano-serali. Alcuni potrebbero riuscire a distendersi anche sulla fascia pedemontana. L’ingrediente principalmente del fine settimana, superfluo ribadirlo, sarà il caldo afoso. Da lunedì, poi, crescenti iniezioni d’aria fresca in quota favoriranno sia la diminuzione termica dibattuta, sia l’intensificazione dell’instabilità diurna sul Nord Italia.
Sole e caldo sembrerebbe in grado di accompagnarci per tutto il periodo previsionale, ma l’apporto dell’Anticiclone delle Azzorre farà sì che non si verifichino particolari eccessi termici. Da non escludere, tra l’altro, una maggiore ingerenza atlantica a ridosso delle Alpi, che se confermata potrebbe innescare una fase atmosferica più vivace e il ritorno di qualche temporale pomeridiano anche nelle altre regioni.
Evoluzione sino al 13 agosto 2013
Poche le variazioni attese, la configurazione barica dovrebbe proporre una prevalenza anticiclonica e conseguentemente del bel tempo estivo sulla gran parte delle nostre regioni.
In conclusione.
Sembra che l’estate stia gettando le basi per una seconda parte di stagione maggiormente caratterizzata dalla stabilità atmosferica. Ci riuscirà? Ai posteri l’ardua sentenza.