L’espansione della saccatura ciclonica di matrice nord-atlantica verso il Mediterraneo Occidentale ha generato i presupposti per un ulteriore peggioramento meteo, che sta approssimandosi a buona parte dell’Italia Centro-Settentrionale con corposi nuclei temporaleschi. Il maltempo è incentivato dalla formazione di un minimo barico al suolo, ora in prossimità della Sardegna e destinato a risalire verso la Corsica, il Mar Ligure e l’Alto Tirreno. La complessa perturbazione, fornita da una serie molto importante di celle temporalesche, è guidata da un flusso di correnti tese sud/occidentali in quota.
L’immagine satellitare in basso mostra lo scenario recente sull’Italia e abbiamo messo in grande evidenza quelli che sono i maggiori temporali attualmente in attività: la Liguria e la Toscana sono le regioni più penalizzate dall’assalto dei nuclei temporaleschi, sebbene l’attività elettrica più forte resti al momento concentrata in mare aperto. Sono giornate record per i fulmini (già 10mila quelli caduti quest’oggi dalla mezzanotte), ma si tratta di un trend in linea con il periodo.
Il rischio di possibili fenomeni temporaleschi intensi al Nord e sulla Toscana (rischio 2 su una scala fino a 3) appare confermato dagli esperti dell’European Storm Forecast Experiment. Come mai così tanta potenza instabile? La vasta depressione, protesa sull’Europa Occidentale e centrata sul nord della Francia, favorisce il richiamo di una massa d’aria calda ed umida, trasportata verso nord (ramo ascendente della saccatura) dal Mediterraneo all’Europa Centrale. Oltre al rischio grandine, si ipotizza la possibilità di tornado per talune aree costiere dell’Italia Nord-Occidentale, le prime ad essere colpite dal maltempo. Durante la prossima notte l’attenzione si sposta a nord-est d’Italia e alla Slovenia con grandi quantitativi di pioggia associati al rischio di notevoli temporali.
L’evoluzione della fase top temporalesca odierna è ben chiara se andiamo a scrutare le mappe dell’evoluzione le velocità verticali negative (indicate con le tonalità di rosso scuro): queste corrispondono ai moti ascensionali ad un’altezza media di 3000 metri (altezza geopotenziale di 700 hPa) e quindi ad una situazione favorevole alla notevole instabilità atmosferica, laddove vanno a coincidere con tassi d’umidità relativa elevati.
La prima mappa si riferisce al primo pomeriggio odierno e possiamo notare come le coste centro-settentrionali tirreniche, parte del Nord-Ovest, Corsica e Sardegna Settentrionale presenteranno lo scenario maggiormente perturbato, alle prese con i forti malloppi temporaleschi. Entro le successive 6 ore il grosso dell’instabilità si sarà esteso alle restanti regioni del Nord, abbandonando invece la Sardegna da dove s’inizierà ad affermare un progressivo miglioramento.