Al di là dell’instabilità che si sta manifestando in Sardegna e che presto raggiungerà la Sicilia, l’importanza della massa d’aria instabile proveniente da ovest è ben altra. Sfruttando una concomitante azione erosiva a ridosso della Grecia, stiamo assistendo all’assotigliamento dell’Anticiclone e ciò che più importa si è contratta la tediosa matrice africana. Il ché si traduce in una graduale diminuzione delle temperature, che entro giovedì si porteranno su valori più vicini alle medie stagionali.
Ma è quel che accadrà dopo che ha catturato la nostra attenzione. L’Anticiclone, difatti, si sposterà verso il Regno Unito, raggiungendo un’altra struttura altopressoria con sede in Groenlandia. Verrà meno quello sbarramento che ha tenuto lontane le perturbazioni atlantiche dall’Italia e difatti venerdì arriverà la sesta del mese di ottobre. Non solo. La spinta anticiclonica innescherà lo scivolamento di masse d’aria molto fredda direttamente dall’Artico, che irromperà l’Europa provocando un primo affondo invernale. Le ripercussioni sulle nostre regioni non mancheranno ed ora le analizzeremo nel dettaglio.
Pochi cambiamenti sino a giovedì
Ci aspettano altre 48 ore all’insegna dell’Anticiclone, ma con alcune variazioni. Il nucleo instabile, oltre a causare altri acquazzoni temporaleschi nelle isole maggiori, sembra in grado di espandersi più ad est, fondendosi con quel che resta della goccia fredda ellenica. Tradotto in parole povere, la nuvolosità dovrebbe accrescersi anche nelle regioni meridionali e giovedì potrebbero verificarsi delle precipitazioni sparse.
Al centro nord, invece, l’apporto anticiclonico garantirà condizioni di bel tempo. Per taluni potrà sembrare superfluo ricordarlo, ma nelle ore più fredde continueranno a svilupparsi le nebbie. Come detto più volte, dovrebbero spostarsi ad ovest e interessare più direttamente la Val Padana occidentale. Altri banchi di nebbia interesseranno le valli delle centrali tirreniche, con excursus verso le coste. Nel frattempo registreremo un graduale calo delle temperature, che come detto si avvicineranno alle medie stagionali.
Da venerdì si camberà musica
Confermiamo l’arrivo di una perturbazione da ovest, che provocherà un peggioramento soprattutto nelle regioni del versante tirrenico. I venti difatti, si orienteranno da ovest e assumeranno – temporaneamente – componente favonica nelle regioni adriatiche. Verranno coinvolte, parzialmente, anche le regioni settentrionali: la Liguria, il basso Piemonte, l’Emilia Romagna, il basso Veneto e il Friuli Venezia Giulia. Al nord, difatti, ci aspettiamo l’arrivo impetuoso di venti da est, con Bora rafficosa sull’alto Adriatico. Ciò significa che affluirà dell’aria fredda, con temperature in brusco calo e repentino abbassamento della quota neve sui rilievi alpini e dell’Appennino settentrionale.
Sabato prevediamo condizioni di maltempo su tutto il centro sud e nelle isole, con piogge localmente abbondanti ma soprattutto registreremo un forte calo termico per la rotazione dei venti dai quadranti orientali o settentrionali. Ci aspettiamo temperature inferiori alla norma, tanto che se le attuali proiezioni trovassero altri riscontri, nei rilievi di Marche, Abruzzo e Molise si assisterebbe ad un calo della quota neve verso i 1200 metri. Neve che successivamente imbiancherebbe per la prima volta anche le montagne del sud.
Domenica migliora
Ampie schiarite interesseranno tutto il centro nord e la Sardegna, mentre in Sicilia e sul mezzogiorno continueranno ad esserci nubi irregolari associate a piogge residue. Le temperature potrebbero calare ancora, soprattutto al sud anche a causa dell’insistente nuvolosità diurna.