Guardando al tempo che fa e che farà c’è un po’ di preoccupazione. Stiamo affrontando il più lungo periodo anticiclonico, nel bel mezzo dell’Inverno, e dovesseero permanere scenari meteo di questo genere potremmo assistere a un mese di marzo turbolento.
C’è un assunto, non scritto, che recita così: “la natura tende a riequilibrare gli eccessi”. Ricordate la siccità del 2017? Sembra passata una vita, invece no, è passato circa un anno. 365 giorni fa, di questi tempi, si stava ancora parlando della cronica carenza d’acqua e di tutte le difficoltà ad essa associate. Poi, improvvisamente, qualcosa cambiò. Arrivò una primavera turbolenta, eccessivamente piovosa soprattutto in maggio. Poi ci fu l’Estate, anch’essa per nulla calma, seguì un Autunno dinamico e una prima parte d’Inverno fredda.
Ora ci risiamo, ora riappare prepotentemente lo spettro anticiclonico. E’ venuto in febbraio, un mese che teoricamente dovrebbe consegnarci ben altri scenari. E’ venuto e non sembra volerci lasciare. Per il momento non è cattivo, nel senso che al di là dell’assenza di piogge e neve non sta portando temperature troppo alte. Ma se andiamo a dare un’occhiata ai vari modelli, da qui alla prossima settimana potrebbe impregnarsi d’aria calda nord africana.
Non ne siamo certi, questo dobbiamo dirlo, non ne siamo certi perché c’è ancora un po’ di margine di manovre e a due passi dall’Italia – verso est – l’Inverno continuerà a ruggire. Un ruggito il cui eco potrebbe propagarsi alle nostre regioni se e solo se l’Alta Pressione se ne starà un po’ più decentrata verso ovest.
Ma se dovesse inghiottirci, col suo alito estremamente mite, prepariamoci a un assaggio di primavera – prematuro – coi fiocchi. Il rialzo delle temperature sarebbe esagerato, si creerebbero i presupposti per un accumulo d’energia sul Mediterraneo, si creerebbero i presupposti per ondate di maltempo marzoline particolarmente cattive. Perché potrebbe arrivare il freddo, tardivo, ed è evidente che in quel caso i contrasti termici potrebbero far esplodere violenti temporali.
Non trascuriamo questi elementi, anche perché alcune autorevoli proiezioni climatiche stagionali puntano il dito verso una primavera dal meteo estremo. Ecco, queste proiezioni devono preoccuparci perché qualcosa di vero c’è sempre. Soprattutto se le attuali condizioni dovessero esacerbarsi.