Il primo mese primaverile ha visto proseguire il trend molto mite che ormai ci si porta appresso da tutta la stagione invernale. Rispetto al mese di febbraio, a marzo le anomalie termiche si sono un po’ smorzate, anche grazie soprattutto all’ultima decade del mese risultata decisamente più fresca, ma non abbastanza da riportare il mese di marzo nei canoni della normalità. Per quanto concerne le precipitazioni, anche in questo caso l’andamento è stato maggiormente vicino ai valori tipici stagionali (+12% rispetto al trentennio 1971/2000), dopo le piogge record precedenti.
Sulla base dei dati CNR, il mese di marzo da poco trascorso è stato il dodicesimo più caldo degli ultimi due secoli, con un’anomalia media a livello nazionale pari a +1,49°C. Nel dettaglio, sono state le regioni settentrionali a registrare gli scarti dalla norma più netti, con picchi di oltre 2 gradi e mezzo nel Triveneto. Viceversa, tra Calabria ed Isole Maggiori le temperature marzoline sono state molto prossime alle medie stagionali. Rimane ben distante il marzo 2001, il più caldo da quando esistono le rilevazioni, con uno scarto dalla norma di oltre +3,2°C.