Frequenti tempeste delle sconfinate terre gelide antartiche o canadesi.
Praticamente non esiste preavviso o possibilità di intercettare questo tipo devastante di tempesta. Non è assolutamente riconducibile al blizzard, ma cento volte più potente. Una bomba che esplode all’improvviso.
Molti ricercatori durante le loro spedizioni su dette terre, se qualcuno riesce ancora a conservarne la memoria dopo tale evento, hanno riportato e descritto gli effetti di questo “bianco fuori”.
– Una giornata che si apre con un cielo limpido e di un blu accecante, mentre tutto intorno, la rifrazione dei raggi solari sulle distese “infinite” di neve e ghiaccio acceca la vista.
Una striscia compatta e lontana, di nebbia molto fitta, sembra rovinare questo incanto naturale e sublime.
Nulla di preoccupante si tratta solo di nubi molto basse che nel periodo invernale sono assai frequenti nelle zone antartiche.
Con il passare delle ore questo velo fitto ed impenetrabile sembra avanzare. Non c’è vento, quindi meglio non allarmarsi e la pressione atmosferica sembra addirittura essere aumentata di 2 o 3 hpa.
Tutto ciò risulterà assolutamente fuorviante, poiché nel giro di qualche ventina di minuti, un fortissimo vento inizierà a soffiare con raffiche di oltre 130 kmh.
Molti che si trovavano nei pressi delle tende cercheranno in esse il rifugio più sicuro; mentre gli altri che si erano spinti più lontano, per ispezionare il territorio, verranno investiti da una valanga di neve che li farà piombare in una situazione di totale disorientamento e panico.
Un’ora sospesi nella nebbia più impenetrabile che esista che non permette di essere “penetrata” dallo sguardo neanche di qualche metro. Il bianco intorno era totale; come se una slavina li avesse letteralmente travolti.
Eppure riuscivano a respirare, sebbene a stento, ma non comprendevano, pur muovendosi in maniera caotica, da quale parte fossero diretti o se il loro movimento fosse “irreale e passivo” . Letteralmente in balia del “whiteout”.
Quindici persone, tutte raggruppate nello stesso punto ma, che alla fine e dopo questo passaggio della nube tempestosa, si trovarono disseminati decine di chilometri l’uno dall’atro.
Qualcuno già in fase di congelamento, altri che avevano perso completamente l’orientamento ed i più, sfiniti e sotto una pesante coltre di neve, non ricordavano nulla di quanto accaduto. Non v’era più alcuna traccia o minimo punto di riferimento per procedere verso la base. Diversi di loro cercarono per interi giorni il punto d’origine, altri non lo trovarono mai totalmente privati delle capacità orientative. –
Solo un muro bianco ed un fortissimo vento gelido.