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Cosa accadrebbe all’Italia se la Corrente del Golfo si bloccasse?

di Marco Rossi
14 Mar 2004 - 11:29
in Senza categoria
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Strumenti sempre più sofosticati per analizzare le correnti oceaniche: The ERS satellites ERS-2.
La “Corrente del Golfo” garantisce all’Europa e di conseguenza all’Italia, in rapporto alla latitudine, inverni miti, ma cosa accadrebbe se si bloccasse?

Si è detto che l’Italia avrebbe gli stessi rigidissimi inverni di Boston, che Napoli avrebbe la stessa media termica invernale di New York, ecc.; ma niente di tutto questo è probabilmente vero. Infatti, queste analisi semplicistiche non tengono conto di alcuni fattori.

I rigidi inverni Nord-Americani non sono determinati soltanto dalla presenza della gelida Corrente del Labrador, che bagna le coste Orientali, ma sono provocati anche e soprattutto dall’afflusso frequente di aria molto fredda che si forma al di sopra del vicino Canada, e che invade con facilità la parte orientale degli States, praticamente ogni inverno, abbassandone notevolmente le medie termiche.

Nel caso di un blocco della Corrente del Golfo, e di un forte calo delle temperature oceaniche, le correnti prevalenti sul nostro Continente rimarrebbero sempre occidentali, per cui l’aria in arrivo, pur fredda, non sarebbe comunque in grado di determinare inverni gelidi come quelli canadesi.

Tuttavia, si verificherebbe una concatenazione di eventi che non sono facili ad immaginare, per la serie di reciproche interazioni che nascerebbero.

Una presenza di temperature più basse in Oceano, determinerebbe minor presenza di vapore acqueo, quindi, perturbazioni atlantiche e correnti occidentali più deboli.

Il clima europeo diverrebbe più continentale, con maggiore frequenza di situazioni di blocco Anticiclonico, sull’Europa, le quali, in ultima analisi, potrebbero provocare più frequenti invasioni di aria gelida da Nord o da Nord-est durante l’Inverno.

Un clima più continentale, tuttavia, significherebbe Estati calde, sulla maggior parte della zona europea, così come sono calde spesso le Estati sulla costa orientale statunitense, malgrado la presenza di una corrente oceanica fredda.

Il passaggio saltuario di perturbazioni atlantiche molto più fredde della norma, durante il periodo estivo, provocherebbe, a contatto col caldo che ristagnerebbe sul nostro Continente, dei fenomeni atmosferici probabilmente non dissimili a quelli delle Pianure Nord-Americane, come trombe d’aria, Tornado e grandinate estese e di straordinaria portata.

Le perturbazioni atlantiche sarebbero meno vigorose, in generale, e, portando minori quantità di vapore acqueo, provocherebbero un calo delle piogge, anche se alcune regioni potrebbero, per la loro esposizione, godere dei benefici pluviometrici derivati da un diverso regime termico.

Tuttavia, essendo apportatrici di aria fredda, la neve cadrebbe con maggiore frequenza sulle nostre montagne, anticipando la data della prima nevicata e posticipando quella dell’ultima neve, con beneficio dei nostri ghiacciai, che aumenterebbero presto il loro spessore e la loro lunghezza.

Fermo restando che la circolazione atmosferica rimarrebbe occidentale sulle nostre zone, dobbiamo studiare anche la diversa redistribuzione delle masse oceaniche calde sul resto del pianeta.

Il calore del mare che non viene più ceduto all’atmosfera, resta a scaldare sempre più il resto degli Oceani, determinando non solamente un probabile aumento dei fenomeni estremi sul nostro Pianeta, ma anche un aumento ancora più sensibile della temperatura a livello globale.
Sull’Europa, invece, come già detto, clima Continentale, con elevata differenza termica tra Estate ed Inverno, e probabile calo delle precipitazioni.

Probabilmente avremo anche un incremento di fenomeni estremi durante le caldi estati, nonché un aumento della frequenza degli inverni rigidi, con allungamento del periodo di innevamento, fattori che dovrebbero garantire la presenza di una generale avanzata dei ghiacciai paragonabile a quella avvenuta durante la PEG (Piccola Età Glaciale) del periodo 1550 – 1850, forse addirittura maggiore di essa.

Tuttavia, Estati spesso calde scioglierebbero parecchia neve, impedendo la creazione di una calotta glaciale, e la presenza di correnti prevalenti da ovest, provenienti dall’Oceano, anche se freddo, impedirebbe senz’altro che gli inverni mediterranei possano avere la stessa media termica del Canada!

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