Il gran caldo, che in molti avranno desiderato, è arrivato. Il termometro comincerà a segnar “febbre”, colpa di massime che in alcune città potrebbero superare i 37 gradi. La corsa ai 40 è partita, si accettano scommesse. Verranno toccati? Oppure no? A voler essere precisi, le proiezioni termiche non sembrano indicarne il raggiungimento, a voler far affidamento sull’esperienza non è escluso che in alcuni luoghi – per via di microclimi del tutto particolari – tal soglia divenga a portata di mano.
Siamo sicuri, però, che non verranno raggiunti oggi. Quella odierna sarà una giornata senz’altro più calda di ieri. In Sardegna, per esempio, si potrebbero superare i 35 gradi. In Puglia, nel Foggiano in particolare, potrebbero arrivare i 37-38 gradi. A dire il vero tal valori non si escludono in alcune aree più interne della Sardegna stessa, laddove agiscono condizioni climatiche del tutto particolari.
Certamente farà caldo in Sicilia, in Calabria, in Basilicata e via a salire sulle altre regioni. Anche al Nord, in particolare nelle pianure più ad est, la colonnina di mercurio non dovrebbe faticare a proporci punte di 32-33 gradi. Persino 34 nel Bolognese.
Le regioni Settentrionali, però, dovranno fare i conti con quelli che in apertura abbiam chiamato “temporali devastanti”. Sapete cos’è successo ieri? Dal pomeriggio – in qualche caso sin dal mattino – sono esplosi temporali davvero forti, accompagnati da raffiche di vento e possenti grandinate. Il clou si è avuto tra il pomeriggio e le prime ore della sera, quando i fenomeni sono stati così intensi da recare anche dei danni. Per fortuna non alle persone, ma ad abitazioni, auto e al comparto agricolo di sicuro.
Rammentate ieri mattina, quando vi facemmo vedere l’immagine satellitare? Erano presenti nubi irregolari su gran parte del Settentrione. Stamane la situazione è leggermente migliorata, ma è evidente come le perturbazioni atlantiche – in scorrimento appena al di là delle Alpi – continuino a rappresentare una vera minaccia.
Possiamo asserire, tranquillamente, che la parte Settentrionale della Penisola è ubicata sulla linea di confluenza tra masse d’aria di diversa estrazione. Da un lato abbiamo la risalita, da sud, di quelle calde africane. Dall’altro, invece, riescono ad inserirsi spifferi d’aria fresca. Il contrasto tra correnti di così diverso tipo non può far altro che fornire l’energia necessaria alla formazione di pericolosi focolai temporaleschi.
Dal pomeriggio stessi scenari. I temporali cominceranno a scuotere le Alpi, in particolare la Valle d’Aosta e l’alto Piemonte. Alcune celle riusciranno a propagarsi alle aree pedemontane e potranno accompagnarsi a colpi di vento ed altre grandinate. Le zone maggiormente a rischio sembrano essere quelle Piemontesi, mentre in Lombardia dovrebbero risultare un po’ meno ficcanti. Procedendo ancor più ad est, invece, la probabilità di intense manifestazioni temporalesche pare scemare. Al più si potrà avere qualche acquazzone sui principali rilievi, nulla più.
Nelle altre regioni dominerà il sole, a parte la formazione di qualche cumulo lungo l’Appennino centro settentrionale e alcuni annuvolamenti di origine marittima tra Liguria, Toscana e mari circostanti Sardegna e Corsica. Da segnalare, infine, venti meridionali di moderata entità lungo il Tirreno centro settentrionale sino al Mar Ligure.