Che sia stata un’ondata di gelo eccezionale è fuor di dubbio. Siamo appena a Dicembre e la neve è apparsa sull’intero Stivale imbiancando colline, pianure e persino le coste. Addirittura nelle regioni Adriatiche è scesa più neve nei litorali che in montagna. La corrente gelida continentale ha causato nevicate per vari giorni ed ha mandato nel congelatore tutta Italia. Rammentiamo che l’aria continentale è gelida ad ogni quota e si deposita al suolo senza alcun problema. Appena aria più mite ha cominciato a scorrere al di sopra ha causato intense nevicate sui versanti tirrenici e rispetto alle previsioni modellistiche – che indicavano un rialzo termico più rapido – la precipitazioni sono durate di più.
Ora le temperature stanno aumentando. Rispetto a ieri molte località del Centro Sud registrano valori maggiori di 10 gradi. Non c’è certo caldo, ma il clima non è neppure mite. La prossima notte proseguiranno le gelate ma a differenza dei giorni passati si verificheranno nelle vallate e non più in pianura o nelle coste. Farà eccezione la Val Padana, che per motivi orografici dovrà patire temperature rigide per diversi giorni.
Ma a cosa è dovuto il cambio circolatorio? Appena a Nord delle Alpi si è formato un complesso sistema depressionario di origine Polare, che sta causando una persistenza del gelo e delle nevicate. La situazione è di nuovo critica in Germania, nel Regno Unito, nei Paesi Bassi e su gran parte della Francia. Ed è proprio l’apertura di un corridoio gelido in direzione ovest che determina l’ingresso delle correnti Atlantiche nel Mediterraneo. E’ stato smantellato il blocco anticiclonico e le perturbazioni avranno modo di raggiungerci a cominciare dal martedì.
Saranno perturbazioni accompagnate da correnti meridionali. L’aria mite favorirà l’aumento termico e si tornerà su valori più consoni alla norma stagionale. Al Sud e nelle Isole è probabile che tra martedì e mercoledì si raggiungano massime di 18-20 gradi. Pensateci… più di 15 gradi di differenza! E’ innegabile che il clima si stia estremizzando. E’ un Dicembre che ricalca le orme del Dicembre 2009. Anche allora si ebbero situazioni di clima mite intervallate da incursioni fredde significative.
Domenica e lunedì il tempo sarà variabile. Domani un modesto impulso instabile transiterà nelle nostre regioni determinando un parziale peggioramento. Dal pomeriggio di domani prime piogge in Sardegna, in graduale estensione verso il Lazio, l’Umbria e la Toscana. Si propagheranno parzialmente verso l’Abruzzo, il Molise, la Campania e la Puglia. Si tratterà di precipitazioni piuttosto deboli e ovviamente prevediamo un rialzo della quote neve. I fiocchi cadranno in genere al di sopra dei 1000/1200 m.
Nelle regioni Settentrionali la nuvolosità coinvolgerà maggiormente il settore ovest e potrebbe causare qualche nevicata sui rilievi alpini. Non è da escludere tuttavia qualche fiocco coreografico anche sul Pavese e nell’entroterra Ligure.
Lunedì ci sarà qualche precipitazione inizialmente tra Abruzzo, Molise e Campania, poi sulla Puglia e nella Calabria ionica. Altrove, lo si è detto, condizioni di vivace variabilità.
Martedì comincerà ad avvicinarsi una perturbazione. Le correnti si orienteranno dai quadranti meridionali, innescando un ulteriore rialzo termico al Centro Sud e sul Triveneto. Entro sera le prime precipitazioni raggiungeranno la Valle d’Aosta, il Piemonte e il ponente Ligure. La neve cadrà a bassissima quota, localmente sin sul piano.
Mercoledì è previsto il transito dell’impulso perturbato. Condizioni in peggioramento al Centro Nord e in Sardegna. Neve sin sul piano dovrebbero coinvolgere il Piemonte e forse la Lombardia occidentale, nelle altre zone pianeggianti pioverà e fioccherà sui rilievi. Pur sempre a bassa quota. Le giornate successive, quelle che condurranno al Natale, potrebbero essere caratterizzate da condizioni di maltempo. Si avranno piogge, anche in forma di rovescio, e abbondanti nevicate sui rilievi alpini.