Lo scorrimento d’aria fredda polare-marittima è in piena azione sui mari italiani e sta determinando condizioni di forte instabilità sui bacini meridionali, a causa del forte contrasto fra l’aria gelida presente in quota (isoterme sotto i -35°C all’altezza geopotenziale di 500 hPa) ed il calore presente al suolo ed in particolare al di sopra delle acque del Mediterraneo.
L’influenza delle correnti artiche appare destinata a protrarsi ancora per diversi giorni, pur con il lieve spostamento del baricentro della saccatura depressionaria verso est, in corrispondenza della Penisola Balcanica. La svolta della prossima settimana sarà causata dalla rottura del blocco anticiclonico sui meridiani atlantici, con il conseguente spanciamento sui paralleli della porzione altopressoria di matrice oceanica.
Fra Lunedì e Martedì vi sarà il transito di un ultimo nucleo freddo alle quote superiori dell’atmosfera, inserito lungo il bordo occidentale della saccatura. Tutto questo accadrà mentre l’Alta Pressione oceanica, con massimi barici prossimi alle Isole Britanniche, proverà a protendersi verso levante, estendo un timido braccio verso l’Europa Centrale.
Tale spinta anticiclonica darà ancora modo alle correnti orientali di affluire sui bassi strati verso il nostro Paese, mantenendo una situazione piuttosto rigida. Nelle prime ore di Mercoledì 18 lo scenario all’altezza di 850 hPa vedrà ancora isoterme di -8°C sull’angolo nord-orientale della Penisola e lungo il Mar Adriatico, mentre solamente le Isole e l’estremo Nord-Ovest avranno isoterme superiori alla -4°C.
Lo scenario freddo tenderà nettamente ad attenuarsi nella giornata di Giovedì 19, quando l’Alta Pressione oceanica farà il passo decisivo per espandersi in direzione del Mediterraneo Centro-Occidentale, dando così un calcione definitivo alla saccatura fredda depressionaria, quest’ultima in spostamento verso il Mar Nero e la Turchia.
La parentesi anticiclonica trascinerà aria più mite, ma verrà subito a contrapporsi con un tentativo d’affondo depressionario in arrivo dal Mare del Nord e dalla Danimarca. La barriera anticiclonica sembra riuscire a far buona guardia sul Mediterraneo Centro-Occidentale, così da deviare la saccatura a carattere freddo verso i Balcani, ove si andrebbe ad unire con la vecchia circolazione fredda e perturbata.
Il nostro Paese verrà coinvolto solo marginalmente e l’Arco Alpino fungerà da ulteriore protezione rispetto alla coda del fronte, attesa in scivolamento lungo le regioni adriatiche. Nei giorni successivi, tra Domenica 22 e Lunedì 23, una nuova area depressionaria pare riuscire a bucare la protezione anticiclonica sul Mediterraneo, riportando il campo anticiclonico a regredire verso il Vicino Atlantico.
Queste proiezione a lungo termine sono ancora piuttosto confuse. Poche indicazioni si possono trarre da una media generale della diversa elaborazioni modellistiche, se non il fatto che anche il nostro Paese sarà esposto all’insidia dei nuovi affondi freddi, che si avranno a seguito della breve tregua anticiclonica di metà settimana.