Continua a brillare una grande estate settembrina su tutta l’Europa Mediterranea, ma anche sui settori carpatico-danubiani. L’inossidabile anticiclone continua a dominare in modo quasi incontrastato, prendendosi in gioco delle sortite instabili che hanno provato a mettere in discussione questo assoluto dominio. Si tratta di una configurazione dalle caratteristiche prettamente estive, con le correnti atlantiche confinate alle medie ed alte latitudini europee, dove a dominare è quel che resta dell’ex uragano Katia, che ha colpito a tutta forza prima le Isole Britanniche e poi le aree scandinave, ma anche la Danimarca.
Un punto di debolezza del dominio anticiclonico si trova proprio in corrispondenza dell’Italia: tutto deriva da quegli spifferi d’aria instabile transitati ieri sul Nord e che si sono intrufolati sul resto d’Italia, creando un po’ di maretta con l’isolamento di un lievissimo nucleo di vorticità tra il Basso Tirreno e le due Isole Maggiori. Questa presenza estranea non ha sortito particolari effetti, se non nelle ore più calde attraverso l’insorgenza di maestosi cumulonembi a sfondo temporalesco lungo l’Appennino Centro-Meridionale e zone limitrofe. Una discreta attività convettiva ha colpito anche la Puglia e le zone interne delle due Isole Maggiori.
CRESCONO LE TEMPERATURE Nonostante questi disturbi, la colonnina di mercurio si è portata su valori ancor più elevati su molte zone d’Italia, specie del Centro-Nord, con frequenti punte fra i 32 ed i 34 gradi. La Toscana è stata la regione più rovente, con ben +34.2°C ad Arezzo e +34.0°C a Firenze. Si tratta di valori molto anomali, di circa 7-8 gradi superiori alle medie stagionali (ma anche di più in montagna, specie sulle Alpi), e prossimi ai record periodici. Il gran caldo continua a non risparmia nemmeno diverse altre zone del Mediterraneo, da Cipro fino al sud dell’Iberia con picchi ancora di 36-38 gradi.