La ripartenza estiva sul Mediterraneo e parte del Continente Europeo, dopo un periodo particolarmente tribolato, si mostra particolarmente fragile, con le energiche correnti atlantiche che di nuovo stanno mostrando tutto il loro strapotere per ribaltare lo scenario a proprio favore: la ferita perturbata di lungo corso, perdurata per tutta la terza decade di luglio, è guarita attraverso l’inserimento di un cuneo anticiclonico, in qualche modo stuzzicato dall’ennesimo affondo instabile atlantico che ora preme per espandere le proprie maglie perturbate verso levante.
In sostanza, continua a mancare la figura termoregolatrice per eccellenza: l’anticiclone delle Azzorre resta relegato ad occidente e non è in grado d’espandersi verso levante, per poter garantire quelle condizioni meteo tipicamente estive col passaggio dei fronti atlantici confinato solo a latitudini medio-alte. Invece l’ennesima saccatura ha portato un peggioramento sull’Europa Occidentale: il richiamo tiepido ed umido dalle latitudini mediterranee, scontrandosi con l’aria più fresca in ingresso sulle coste atlantiche, ha portato estese celle temporalesche che, dalla Francia, si sono estese verso la Germania occidentale ed i Paesi Bassi.
Ora l’area di massimo contrasto tende ad abbassarsi di latitudine, così da coinvolgere anche le zone alpine, dove sono attesi i temporali più consistenti nelle prossime ore. Il promontorio anticiclonico afromediterraneo è costretto a slittare verso est e soprattutto a ritirarsi un po’ più a sud, ma non intende affatto arrendersi alle continue sollecitazioni della saccatura atlantica e saprà tener testa impedendo ingressi instabili di rilievo per almeno tutto il resto della settimana.