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Conto alla rovescia: per GFS piomberemo in pieno inverno!

di Mauro Giovannoni
17 Ott 2007 - 19:34
in Senza categoria
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Da sabato l'Italia sarà pienamente coinvolta dalla grande goccia fredda che secondo l'ultimo run GFS avrà perno sull'Adriatico meridionale, generando condizioni di maltempo diffuso al centro-sud. Fonte mappa: www.meteogiornale.it/mappe/gfs.php.
Correnti settentrionali nella media troposfera continuano ad affluire in ambito mediterraneo.
Queste alimentano ed esaltano le due principali figure depressionarie centrate su isole Baleari e golfo libico, deboli all’apparenza, ma capaci di generare precipitazioni di assoluto rilievo su coste tunisine e coste e isole spagnole.

In queste ultime ore, come previsto, nuvole e precipitazioni stanno interessando le coste orientali della Sardegna ed una certa nuvolosità interessa anche la Sicilia, un forte richiamo meridionale verso latitudini superiori che sa di cambiamento. Si va verso un’evoluzione rispetto alla situazione di stallo, di blocco presente nella lacuna barica mediterranea. E per GFS sarà una fredda evoluzione.

Sul nostro Paese è in lento ma inesorabile avvicinamento uno split polare di fenomenale portata. Aria artica particolarmente fredda per il periodo giù verso di noi dal vortice polare, con il fondamentale aiuto di una cuneiforme erezione della robusta alta pressione oceanica, con perno sulle Isole Britanniche, fin su verso l’Islanda e coste groenlandesi.

Già nella giornata di domani un minimo apripista risalirà il Tirreno per posizionarsi sul Golfo di Genova, con conseguente crollo dei geopotenziali in quota e delle termiche in bassa e media troposfera. Il lago gelido che attraverserà tutto il nord e il centro Europa sarà anticipato da una struttura frontale a carattere freddo che tenderà ad addossarsi sul versante alpino settentrionale. Sull’Italia non agiranno attivamente linee frontali, ma linee di instabilità, provocate dall’irruenza dell’aria fredda in quota su di noi. Una di queste sarà presente dal pomeriggio di giovedì sulle regioni centrali, unite alle piogge che dovrebbero interessare attivamente le regioni del nord-est.

Venerdì ritroveremo la colata fredda artica in prossimità dell’alto Adriatico, pronta a fare il suo ingresso in ambito italico. Termiche di -20/-25°C a 500 hPa (5500 metri circa) addossate tra Triveneto e alto Adriatico, 0°C a 850 hPa (1500 metri circa) su alto Adriatico e regioni di nord-est: la via ormai è stata tracciata! Instabilità e fenomeni che si propagheranno su regioni adriatiche e appenniniche centro-meridionali e sulle isole maggiori. Andrà calando sensibilmente la temperatura, i forti venti di grecale acuiranno la sensazione di freddo.

Sabato l’enorme split polare si tramuta in una grande goccia fredda dalle sembianze ovoidali, che col suo peso di aria fredda si coricherà più decisamente sull’Italia. La -30°C a 500 hPa conquisterà il cuore della Penisola, la -25°C avrà la forza di spingersi e abbracciare la Sardegna. Pian piano col passare delle ore termiche di -4/-5°C a 850 hPa si espanderanno su buona parte delle regioni centro- settentrionali, adriatiche in “pole”, la isoterma 0°C arriverà oltre Tirreno sulla Sardegna.

Nella notte tra sabato e domenica, quando la gelida goccia avrà assunto forma sferica e abbracciato tutta l’Italia, si avranno gli effetti maggiori. La -30°C a 500 hPa sfiorerà le coste tirreniche sarde, sino a -2°C a 850 hPa su tutta l’isola, punte di -4°C resisteranno su regioni centrali. Solo sulla Sicilia meridionale e regioni ioniche si avranno termiche più tiepide in virtù di una ritornante più tiepida meridionale del getto polare.

Precipitazioni che insisteranno maggiormente su regioni adriatiche e appenniniche centro meridionali, coste calabresi e siciliane tirreniche e coste sarde esposte al forte vento di grecale.
Probabili precipitazioni nevose anche a quote di bassa collina soprattutto su medio e basso adriatico nella giornata di domenica. Signori, l’Inverno!

Evoluzione nel medio termine secondo il modello americano.

Attivazione di una robusta ciclogenesi sull’Italia meridionale, che pian piano trascinerà via in ambito balcanico il freddo cut-off che avrà imperversato su di noi.

Le termiche alle varie quote risulteranno in rapida risalita, aumento della pressione e dei geopotenziali in quota a partire dalle regioni più occidentali italiane, residua instabilità interesserà ancora le regioni centro meridionali nelle giornate di lunedì e di martedì, i venti assumeranno una componente nord-occidentale.

Ma attenzione, ecco che sembrerebbe prepararsi già nella giornata di martedì prossimo una nuova colata artica verso il Mediterraneo, stavolta passando attraverso le isole Britanniche. Solito copione, alta dinamica in propensione spiccatamente settentrionale a trafiggere la fredda ragnatela del vortice polare.

La nuova discesa fredda attrarrebbe a sé il vecchio ma ancora freddo cut-off balcanico e insieme farebbero rotta verso l’Italia: nuova fase fredda! Martedì sera si scaverà un’ansa depressionaria sul nord con minimo sottovento sul Mar Ligure, ciclogenesi che si acuirà poi sul nord-est, in rapido transito sull’Adriatico. Nuova fase di maltempo che colpirà maggiormente le regioni Adriatiche e il Triveneto, più al riparo sembrerebbero le regioni nord-occidentali.

Freddo che sarà comunque minore rispetto al precedente sussulto settentrionale, l’isoterma 0°C a 850 hPa dovrebbe mantenersi oltralpe e a 500 hPa al massimo avremo una -25°C che traslerà rapidamente verso i Balcani. Ma sarà sempre una fase assolutamente vivace.

Cosa prevede il modello americano per il lungo termine?

Quando pensavamo che la nuova strada invernale fosse tracciata e che i primi inusitati freddi ci potessero fare compagnia per un lungo periodo, ecco che le dinamiche atmosferiche, figlie di questi ultimi tempi, ci vorrebbero proporre un vecchio e caldo cambio di registro.

L’ennesimo cut-off morirà in ambito balcanico, mentre il vortice polare stavolta cercherà spazio con azione meridiana giù in pieno atlantico. Ciò comporterebbe un sensibile aumento dei geopotenziali in quota e delle termiche in media troposfera in ambito mediterraneo e europeo meridionale, un nuovo saluto dall’Africa.

Questa fase però avrebbe vita breve, poiché con un’azione a pendolo, il vortice polare raccoglierebbe le sue forze e traslerebbe con decisione in ambito europeo meridionale e sul Mediterraneo, generando le tanto attese correnti sud-occidentali apportatrici di fronti e piogge anche per le regioni nord-occidentali.

Ma trattasi di lungo termine, avremo quindi modo di tornarci.

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