Undici grossi incendi hanno devastato lo scorso lunedì 3 ottobre vaste regioni del Portogallo settentrionale e centrale. La nazione sta vivendo, lo ricordiamo, una siccità record.
La Protezione Civile locale ha comunicato che circa 1700 uomini erano impiegati nell’opera di spegnimento, con 450 veicoli e 15 aerei cisterna, compreso un grande Canadair giunto in ausilio dalla Spagna.
Durante la notte, 18 persone sono state ricoverate in ospedale per intossicazione da fumo a Viseu, una città circa 200 km a nord della capitale Lisbona. Il Servizio Forestale ha stimato che 706700 ettari di bosco sono stati bruciati in questo 2005, fino al 25 settembre, mentre il Ministero dell’Agricoltura ha detto che gli incendi hanno causato danni per oltre 300 milioni di Euro.
Molte le temperature massime superiori ai 25°C lunedì, con il caldo che è continuato nella giornata di martedì. A Viseu la massima di lunedì è stata solo 20,9°C, ma la città si trova nel nord a quota 644 metri. A Evora massima 26,4°C (media delle massime di ottobre 21°C), a Beja 28,5°C, a Lisbona 27,0°C (media delle massime di ottobre 21°C), a Sintra 27,0°C, a Portalegre 23,9°C (692 m).
In tutte le città citate, come in gran parte del paese, hanno prevalso venti orientali, apportatori di aria secca. A Portalegre l’umidità relativa era del 19% alle ore 1 di lunedì, con vento da ENE a 36 kmh, mentre alle 19 l’umidità era addirittura del 13%, con temperatura 20°C e punto di rugiada di -2°C. Vento moderato da ENE anche ad Evora, con umidità al 22% all’1 del mattino e al 10% alle 4 del pomeriggio, con temperatura 26°C e punto di rugiada 0°C.
La siccità da mesi sta imperversando in Portogallo. In settembre ad Oporto sono caduti 25 mm, contro i 67 della media climatologica. A Faro, nel sud, sono caduti nello stesso mese meno di 6 mm, contro i 12 di media.