Nel momento in cui intense piogge e nubifragi assediano alcune regioni d’Italia, la Toscana continua a soffrire una delle peggiori siccità degli ultimi decenni, causata non tanto dall’assenza di piogge nel corso dell’estate ma anche soprattutto dal perdurare di un forte deficit idrico da ormai un anno. Qualche pioggia si è avuta di recente, ma nel complesso le precipitazioni di questa prima metà di settembre non hanno assolutamente dato quella sterzata che ci si attendeva, nonostante vi siano stati alcuni grossi nubifragi tuttavia molto localizzati. Sul fronte corsi d’acqua superficiali, molti torrenti sono già in asciutta da tempo e le acque dell’Arno a Firenze hanno problemi seri di ossigenazione, il che mette in crisi tutto l’ecosistema. Nell’aretino le portate dei corsi d’acqua sono in ulteriore flessione con particolari criticità evidenziate in alcuni tratti della Valdichiana, con il Canale Maestro e il Torrente Esse ormai ridotti in secca. La provincia di Arezzo, a fronte di questo quadro, ha deciso di prorogare l’ordinanza di sospensione dei prelievi idrici, concessioni e licenze di attingi mento fino alla fine di settembre.
L’andamento meteorologico indica il permanere delle condizioni di assenza di precipitazioni, anche se per fine mese potrebbe esserci una svolta con l’arrivo delle prime vere piogge autunnali. Lo scorso mese di agosto è stato caratterizzato dal susseguirsi di ondate di calore sempre più intense che hanno determinato un inasprimento del grave deficit idrico che perdura dal 2011. Come evidenziato nel bollettino siccità di Agosto diramato dal LAMMA, le alte temperature del mese scorso, incrementando l’evapotraspirazione, hanno ridotto ulteriormente la disponibilità di acqua. A farne le spese sono stati i livelli dei fiumi e dei bacini già in crisi e la vegetazione sottoposta ad un ulteriore stress idrico e termico. Nell’immagine è visualizzato l’indice VHI (Vegetation Health Index) riferito agli ultimi 16 giorni di Agosto che riassume lo stato di salute della vegetazione. Le aree in arancio, rosso e rosso scuro indicano, rispettivamente, condizioni di stress idrico e termico moderate, severe ed estreme.