PAZZA PRIMAVERA – Il maggio degli eccessi non vuol davvero finire di stupire: prima abbiamo avuto a che fare con il caldo e le illusioni estive alternate a momentanee ricadute perturbate, poi le ultime sfuriate fredde di matrice artica che hanno portato spruzzate di neve in montagna e sensazioni invernali davvero notevoli per questo periodo. Ora, quando mancano poco più di 10 giorni all’inizio ufficiale dell’estate, ci sarà la ciliegina sulla torta in questo trend meteo primaverile così fortemente dinamico: prepariamoci ad un’ondata di maltempo che si preannuncia molto tosta, di quelle che davvero raramente si vedono in questo periodo con una ricca dote di precipitazioni.
ASSALTO DELL’ATLANTICO – La depressione attesa in transito verso l’Italia innescherà un’evoluzione perturbata molto lenta di stampo tipicamente autunnale. La parte avanzata del ramo più attivo del sistema frontale sopraggiungerà domenica, quando avremo una struttura ciclonica ad occhiale con doppio minimo barico fra la Francia e le Baleari: sarà proprio il secondo vortice sul Mediterraneo ad orchestrare un fronte molto attivo che, dalla Sardegna alla Corsica, tenderà a confluire verso il Nord e la Sardegna. A seguire il vortice depressionario principale si sposterà sulla regione alpina, con vortice a tutte le quote che raggiungerà l’Italia dove verranno alimentati contrasti tali da apportare maltempo su tutto il Centro-Nord. Resterà un po’ al riparo il Sud, più distante dal raggio d’azione del vortice perturbato e sotto il tiro dell’aria nord-africana.
NORD ITALIA, PIOGGE PESANTI – Il carico del flusso di correnti meridionali, in scorrimento sul cavo ascendente della vasta saccatura, caratterizzerà tutta la prima fase perturbata, quella nella quale ci attendiamo il maltempo più marcato, nell’ambito di un evoluzione più tipicamente autunnale che invece accade quando siamo quasi a fine maggio. Le piogge più abbondanti colpiranno l’Alto Piemonte, il Ponente Ligure, l’Alta Lombardia e più in generale la fascia prealpina e pedemontana del Triveneto, fino al Friuli. Nell’arco di 24-48 ore si avranno accumuli medi anche di oltre 100-150 millimetri: si tratta di una situazione da monitorare con attenzione per il possibile ingrossamento di fiumi e torrenti. La quota neve si posizionerà peraltro stabilmente sopra i 2000 metri di quota.