Dal punto di vista del Calendario l’estate appare alle porte, eppure le condizioni meteo attuali ci fanno piombare di molti mesi indietro, con una situazione prettamente autunnale. Quest’oggi assistiamo al culmine della diffusione ed entità delle condizioni di maltempo, causate dal processo di ciclogenesi osservato con attenzione nella giornata di ieri.
Un nocciolo d’aria fredda nord-atlantica, ulteriormente alimentato da masse d’aria fredde scandinave, ha affondato le proprie radici in pieno bacino centro-occidentale del Mediterraneo, supportato da un’intensa corrente a getto che è andata a pescare aria più temperata, umida ed instabile dall’entroterra nord-africano.
Il perno della Depressione si è portato nelle prime ore della giornata odierna sull’alto versante tirrenico, ove ha raggiunto valori barici al suolo inferiori ai 1000 hPa, di notevole rilievo per la stagione.
L’articolata struttura frontale, arricciata attorno alla figura di Bassa Pressione, ha portato maltempo su oltre 2/3 della Penisola. Solo il Sud risulta lambito solo marginalmente da condizioni meteo leggermente instabili, presenti tra Campania, Basilicata e Puglia Settentrionale.
Il maltempo ha picchiato nuovamente duro su buona parte del Nord, stavolta però con correnti diverse rispetto a quelle sud/occidentali, responsabili delle grandi piogge del week-end su alcuni settori della pedemontana alpina.
Il flusso orientale, attivato dal centro depressionario in evoluzione dalla Corsica all’alto versante tirrenico, ha comportato la ritornante perturbata del ramo occluso frontale, con conseguenti persistenti e forti piogge, specie sull’Emilia Romagna, regione che maggiormente beneficia di questo tipo di configurazioni sinottiche.
Come nelle migliori situazioni di maltempo prettamente autunnale, si è avuta persino l’acqua alta sulla Laguna Veneta questa mattina, mentre su Trieste ha soffiato ad oltre 100 km/h la Bora Scura.
Non sono mancate precipitazioni diffuse intense anche lungo le zone tirreniche (29 millimetri a Firenze Peretola dalle mezzanotte alle ore 14 di oggi) e sulle Marche; su quest’ultima regione sono in atto i maggiori temporali.
Le temperature non hanno subito grosse variazioni rispetto a ieri, a parte in lieve calo sulle zone centro-orientali del Settentrione. I valori più alti, localmente superiori ai 25 gradi, si sono avuti ancora al Sud e sulla Sicilia, zone soggette al flusso ancora marcatamente meridionale.
La depressione man mano tende già a perdere potenza, poiché in fase d’isolamento (cut-off) dal flusso principale nord-atlantico. La sovrapposizione quasi perfetta del minimo al suolo con quello in quota (500 hPa) è un segnale di un’area ciclonica destinata ad indebolirsi.
La guarigione atmosferica sarà tuttavia molto lenta e lo strappo ciclonico continuerà a mantenere per qualche giorno i suoi effetti. Nella giornata di domani, pur con una risalita barica nettissima, resterà una configurazione prevalentemente depressionaria al Centro-Nord, responsabile di una spiccata variabilità, con rovesci sparsi, prevalentemente concentrati nelle ore più calde. Tra Campania e Lazio insisteranno le maggiori precipitazioni, dovute ad un’area ad elevata energia potenziale, favorevole ai moti convettivi, collocata sul bacino centro-meridionale del Tirreno.
Nonostante su alcune aree del Sud si siano viste davvero poche piogge per concomitanti situazioni bariche poco congeniale, si parla di uno dei mesi di maggio più piovosi degli ultimi anni, soprattutto al Nord.
Le attuali notevoli piogge potrebbero essere ulteriormente rimpinguate verso fine mese, nel caso in cui dovesse giungere una nuova area depressionaria da ovest. Le attuali elaborazioni modellistiche mostrano un’evoluzione tutto sommato contradditoria e sostanzialmente incerta, con una linea di tendenza attualmente meno improntata al peggioramento, rispetto alle analisi disponibili nella giornata di ieri.