Volge al termine un “tremendo” mese di Marzo:
31 giorni che verranno ricordati a lungo. Abbiamo, a titolo di curiosità, verificato le anomalie bariche a livello Continentale ma in fondo non ci sarebbe stato alcun bisogno di elaborare mappe particolari. La persistenza anticiclonica è evidente, sotto gli occhi di tutti. Gran parte dell’Europa centro occidentale ha dovuto sibure gli effetti di un’estenuante egemonia altopressoria, i cui effetti si sono tradotti in una prosecuzione della siccità e in temperature talmente alte da spazzare via record che perduravano da decenni.
Siamo in buona compagnia:
è una magra consolazione, certo, ma vi sono alcuni Paesi dell’Europa occidentale che vivono una situazione ancor peggiore della nostra. Su tutti menzioniamo il Portogallo, la Spagna e gran parte della Francia. Ma le cose non vanno meglio neppure al di là dell’Atlantico. Gli Stati Uniti, ad esempio, hanno vissuto un mese di Marzo decisamente caldo e secco. Un mese che va a sommarsi ad un Inverno che non verrà certo ricordato per il freddo e per la neve.
I primi cenni di cambiamento:
torniamo per un attimo sulla Penisola Iberica. Da alcune settimane si assiste all’isolamento di gocce fredde associate a fase instabili più o meno vigorose. Un ritorno delle precipitazioni che, seppur irregolare e discontinuo, sta servendo a dare un po’ di respiro a superfici fin troppo assetate. Quel che preoccupa, dal nostro punto di vista, è la possibilità che anche nei mesi successivi vadano a crearsi condizioni propizie a lacune bariche in quei settori, con pericolose ripercussioni calde alle nostre latitudini.
Il cambio circolatorio Europeo:
mentre ad ovest insisteva l’Anticiclone, ad est continuava l’afflusso d’aria fredda con conseguenze climatiche prettamente invernali. Ora, poi, assistiamo ad un riposizionamento del Vortice Polare che – giunto al termine del suo mandato – sta portando uno dei nuclei principali sull’Euroasia. Un’ampia saccatura Artica sta prendendo possesso della parte centrale del Continente e presto avrà ripercussioni anche in Italia.
Un Aprile diverso?:
Ovviamente è ciò che tutti si augurano. I cenni di un cambiamento, profondo e duraturo, ci sono tutti e si manifesteranno sin dai prossimi giorni. Non le perturbazioni Atlantiche, si badi bene, piuttosto una ripresa di quegli scambi meridiani che di solito affollano i primi due mesi primaverili. Non a caso, la prossima settimana, assisteremo all’ulteriore espansione dell’aria fredda in direzione sud. Difficile, fin da ora, stabilire se si tratterà di un cambio configurativo duraturo. Ma di questi tempi è bene accontentarsi di quel che passa il convento.
Cosa ci attende?:
La saccatura Artica riuscirà ad estendersi sull’Europa centro occidentale e la permanenza di gocce fredde in sede iberica dovrebbe facilitare un ulteriore scivolamento verso sud. Un mix di masse d’aria di diversa natura, che dovrebbe produrre un graduale peggioramento nel cuore del Mediterraneo. A prescindere dall’asse di saccatura, la settimana Pasquale assumerà connotati fortemente instabili e decisamente freschi.
Focus: evoluzione sino al 12 aprile 2012
Il bel tempo ci accompagnerà per altre 24 ore, che peraltro potrebbero rivelarsi le più calde. Sabato, infatti, salvo qualche velatura e delle nubi cumuliformi pomeridiane in Appennino, prevarrà il sole. Domenica, invece, aria molto fresca affluirà nelle regioni Centro Settentrionali provocando un significativo calo termico e qualche acquazzone sulle regioni Adriatiche. Preludio ad un più corposo peggioramento che si manifesterà martedì, quando giungerà una perturbazione da ovest. Perturbazione che porterà piogge al Centro Nord e nevicate sui rilievi alpini. Nel corso della settimana Pasquale si avranno ulteriori apporto instabili-perturbati, che dovrebbero mantenere condizioni meteo incerte su molte regioni.
Non solo. In concomitanza del weekend Pasquale potrebbe affluire, al Nord Italia, aria ancor più fredda d’estrazione Artica. Si avrebbe, il condizionale è d’obbligo, un ritorno a condizioni invernali con nevicate su Alpi e Prealpi a quote – considerando la stagione – piuttosto basse. Coinvolti anche i rilievi dell’Appennino settentrionale. Evoluzione che dovrebbe traghettarci alla settimana successiva.
Evoluzione sino al 17 aprile 2012
Le ultime elaborazioni modellistiche indicano l’affondo della saccatura Artica nel cuore del Mediterraneo attorno a metà mese. A seguire non è da escludere un graduale ripristino della circolazione Atlantica, sulla cui durata ed entità si discuterà nei prossimi giorni.
In conclusione.
Confermiamo quei segnali che indicavano, da tempo, un radicale cambiamento meteorologico nel mese d’Aprile. E’ molto probabile che la prima metà del mese possa scorrere all’insegna del fresco e dell’instabilità.