Continua a cadere la neve sulle regioni interne di Marche, Abruzzo, Molise e Campania, ma la situazione non promette nulla di buono per i prossimi giorni, quando giungerà un nuovo impulso perturbato, che riporterà nevicate più abbondanti ed un crollo delle temperature.
Dopo una breve pausa, venerdì e sabato il maltempo potrebbe nuovamente picchiare molto duro, colpa di un nuovo blocco d’aria gelida d’origine artica in arrivo dall’Est Europeo.
Il peggioramento meteo atteso sul finire della settimana potrebbe rivelarsi molto consistente: purtroppo le precipitazioni nevose più abbondanti rischiano di colpire nuovamente la Romagna, buona parte del medio versante adriatico e più in generale un po’ tutte le regioni centrali: in bassa collina, si prevede fino ad 1 metro di neve fresca sulle zone già sepolte di bianco.
Si tratta di un fenomeno piuttosto raro, che ha tempi di ritorno all’incirca ventennali ed oltre. Si conferma poi il rischio concreto di una nuova nevicata su Roma a partire da venerdì, probabilmente simile come intensità a quello dello scorso fine settimana.
Sarà quindi quasi un replay di quanto già avvenuto, in quella che è un’ondata di gelo dai contorni sempre più eccezionali, che ora ha solo temporaneamente allentato la morsa, prima di tornare alla carica nei prossimi giorni.
Non faceva così freddo a febbraio in molte zone del Paese dall’inverno del 1956, dal Nord Italia fino alla Sardegna: a Milano Malpensa per tre giorni consecutivi la colonnina di mercurio è scesa sotto -17°C: i -17.8°C del 6 febbraio eguagliano il record mensile che era stato toccato nel 13 febbraio 1956, mentre il record assoluto appartiene al 7 gennaio 1985 con -18.0°C.
Gelo eccezionale anche in gran parte del Piemonte, dove per ben due giorni la temperatura misurata a Novara è stata di ben -15.2°C (precedente primato a febbraio di -14,6°C l’11 febbraio 1969, record assoluto -19.4 °C del 18 gennaio 1960). Ma nell’Astigiano e nel Cuneese il termometro è sceso fino a -22/-23°C, valori glaciali complice la neve presente al suolo (effetto albedo). E in Sardegna all’aeroporto di Cagliari la temperatura minima raggiunta è stata pari a -3,2°, valore che ha permesso di eguagliare il record mensile assoluto stabilito nel lontano febbraio 1956.
Non solo l’Italia, ma tutta l’Europa continua ad essere in ginocchio, stretta nella morsa del gelo siberiano: gelo da record a nord delle Alpi in Svizzera, con una temperatura da capogiro di -35.1°C a Samedan, l’aeroporto di St.Moritz a soli 1788 metri d’altitudine (alta Engadina).
L’ondata di maltempo e neve non sta risparmiando nemmeno le aree del Maghreb, nel nord Africa, persino la Libia. Da 56 anni, le strade della capitale libica Tripoli non venivano imbiancate, cosa che invece è accaduta nelle prime ore del mattino di lunedì 6 febbraio. In Algeria prosegue il gelo, mentre la neve è arrivata anche a quote molto basse, imbiancando la stessa Algeri. Il Paese nord-africano, non certo abituato a simili emergenze, si trova totalmente impreparato per affrontare nel modo più opportuno il problema del ghiaccio e della neve.
PREVISIONI METEO
Piccola tregua, da venerdì sarà nuovamente fase di emergenza gelo e neve. Potrebbe giungere il nucleo di gelo anche di maggiore intensità.
Cominciamo dalle buone notizie. Giovedì avremo un miglioramento e un addolcimento termico su gran parte d’Italia. Proseguiamo con le cattive. Sarà una brevissima tregua, destinata ad interrompersi venerdì a causa di un’altra irruzione d’aria gelida.
Seppur lentamente, le temperature stanno risalendo. Non si registrano i valori eccessivamente bassi dei giorni scorsi, sebbene in molte località la colonnina di mercurio fatichi a salire al di sopra dello zero. Su alcune regioni continua a nevicare e nevicherà ancora, anche se con minore intensità.
Giovedì sarà la giornata migliore dell’intera settimana. L’area di Bassa Pressione che sta provocando il maltempo si attenuerà, traslando ulteriormente ad est. Le schiarite prevarranno su gran parte del Centro Italia – soprattutto nella parte tirrenica – e su tutto il Nord. Schiarirà anche in Sardegna, salvo residui annuvolamenti sulla parte orientale con ancora deboli piogge e nevicate al di sopra degli 800 metri. Il tempo resterà instabile al Sud ed in Sicilia, con piogge e neve a quota localmente collinari. Non si escludono residui fenomeni, nevosi a bassa quota, anche sul Molise.
Ma come detto si tratterà di una semplice tregua. Fin dalla sera, infatti, aria gelida si porterà a ridosso del Nordest e i venti di Bora riprenderanno a spirare con forza. Nubi localmente minacciose transiteranno sul Friuli, nel basso Veneto e sull’Emilia Romagna, senza escludere deboli nevicate fino in pianura.
Il nucleo d’aria gelida arriverà venerdì sfruttando il ponte anticiclonico formatosi tra l’Alta Pressione delle Azzorre e l’Anticiclone Russo-Siberiano. Va detto peraltro che i Modelli indicano traiettorie d’ingresso differenti, seppur leggermente. Differenze minime, ma che in termini precipitativi si riveleranno essenziali. E’ probabile che vada a scavarsi un minimo di Bassa Pressione a ridosso del Centro Italia, che quindi dovrebbe risultare la parte più colpita dalle precipitazioni. Probabilmente farà persino più freddo che in precedenza, ciò vuol dire che i fenomeni assumeranno carattere nevoso in pianura e sulle coste un po’ ovunque. Al momento il versante Adriatico sembra essere l’area più penalizzata.
Non è da escludere un coinvolgimento del Nordest, mentre in Emilia Romagna riprenderà a nevicare intensamente. Da valutare l’eventuale sfondamento in direzione ovest, quindi nelle regioni Nord occidentali. Quel che è certo è che tornerà il gelo e si prospettano giornate di ghiaccio per tutto il weekend.
Anche le regioni del Sud, Isole comprese, rientreranno a pieno titolo nel peggioramento. Tornerà la neve a quote collinari, specie in Campania, Basilicata e nel nord della Puglia. Sulla Sardegna si prospettano nevicate a quote pianeggianti e addirittura sulle coste. Specie nella parte nord insulare. Il maltempo, o comunque una marcata instabilità, ci terrà compagnia sino a lunedì prossimo e continuerà a nevicare. E’ probabile che la neve torni ad imbiancare la città di Roma, ma anche Firenze e forse persino Napoli.
Vi terremo costantemente aggiornati, perché la variazione nella traiettoria d’ingresso della bolla gelida potrebbe causare cambianmenti nella distribuzione dei fenomeni nevosi.
Comunicato stampa del Meteogiornale.it, 8 febbraio 2012, ore 12:00