Fa freddo e nevica:
l’aspra contesa tra le perturbazioni atlantiche e il tentativo d’espansione ad ovest dell’Anticiclone Africano, ha creato le condizioni per un mix d’aria umida instabile e sbuffi freddi da est. Il risultato? Condizioni meteo estremamente variabili, con inserimenti instabili capaci di arrecare precipitazioni nevose a bassissima quota. Oggi, ad esempio, nevica a quote collinari lungo l’Appennino centro settentrionale e sconfinamenti a quote pianeggianti hanno interessato l’Emilia Romagna.
Dov’è il gelo?:
Il gelo si trova ad est. Nel corso dell’ultimo editoriale menzionammo alcune tra le Nazioni dell’Europa orientale investite da temperature siberiane e bufere di neve. Ultima in ordine di tempo la Bulgaria, investita da un’ondata di gelo e neve da record. La stessa capitale, Sofia, è paralizzata dall’abbondantissima nevicata abbattutasi nelle ultime ore.
Ad ovest è autunno, o primavera?:
L’ingerenza atlantica ha fatto sì che nelle Nazioni occidentali sia tornato l’autunno. Le nevicate di inizio dicembre sono state sostituite dalle piogge e da un significativo rialzo delle temperature. Si pensi, ad esempio, che mentre la Polonia è ancora al gelo, nella vicina Germania lo scioglimento dello spesso manto nevoso presente alle basse quote sta causando il rigonfiamento dei principali corsi d’acqua e non mancano locali alluvioni. Avrete notato che è stata menzionata la primavera. No, non stiamo dando di matto. Purtroppo siamo alle porte di un fenomeno inusuale per il periodo: la risalita d’aria calda dal nord Africa. Aria calda, sì, non mite, si pensi che all’altezza di geopotenziale degli 850 hPa (circa 1500 metri) si arriverà ai 10-12°C. Ciò significa che nelle pianure e sulle coste si potrebbero facilmente raggiungere punte di 20°C.
Il perché del caldo:
nonostante lo spostamento del Vortice Polare verso l’Asia, di cui si è ampiamente dibattuto nei giorni scorsi, permane una vivace attività ciclonica a ridosso dell’Islanda. Nei prossimi giorni avremo un affondo depressionario rivolto in pieno Atlantico, da qui partirà una risposta anticiclonica di tipo dinamico che porterà su l’Alta Africana facendola confluire sul nostro Paese.
Inverno ai box:
i grandi scossoni al Vortice Polare si stanno traducendo in una dinamica particolarmente sfavorevole per il Mediterraneo centro occidentale. La perdita di vorticità sul comparto Canadese e la costante presenza di aree cicloniche a ridosso dell’Islanda, che a breve subiranno una rotazione dell’asse ciclonico, sta portando allo schiacciamento dell’Alta delle Azzorre sui paralleli. Come se non bastasse la succitata modifica produrrà degli affondi depressionari in Atlantico, con conseguenti richiami d’aria molto mite verso le nostre regioni. Uno scenario che sembra accompagnarci da qui a fine anno, quando probabilmente comincerà a cambiare qualcosa. Il ritorno dell’inverno, quello vero, potrebbe risultare posticipato alla prima settimana di gennaio.
Focus: evoluzione sino al 03 gennaio 2013
sta per concludersi un periodo relativamente freddo, a favore di un ultima decade di dicembre che potrebbe risolversi con una pesante anomalia termica di segno positivo sostanziosa. Domenica e lunedì, ad esempio, il rialzo delle temperature sarà così marcato che in alcune regioni si registreranno valori tipici della stagione primaverile. Un peggioramento nord atlantico potrebbe visitarci tra Natale e Santo Stefano, a seguire sembra profilarsi un’altra rimonta anticiclonica di natura africana. E saremo a fine anno.
Nei primi giorni di gennaio non ci aspettiamo sostanziali modifiche, con un tipo di tempo governato dal flusso zonale intervallato a temporanee rimonte anticicloniche.
Evoluzione sino al 08 gennaio 2013
Cambiamenti di rilievo, lo si è detto, potrebbero intervenire a ridosso dell’Epifania. Sarà allora che gli scossoni subiti dal Vortice Polare stratosferico andrebbero a ripercuotersi sui piani bassi dell’atmosfera. Tutti da valutare gli effetti sul nostro paese.
In conclusione.
E’ stato un avvio invernale repentino, addirittura gelido in alcune Nazioni Europee. Ora stiamo assistendo ad un reset dell’impianto circolatorio, che dovrebbe ripartire da una ridistribuzione delle Vorticità Polari.