Pochi giorni fa, sui siti del Servizio Meteorologico Nazionale della Gran Bretagna (MetOffice) e della National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) sono apparse le prime tendenze meteorologiche stagionali. Quelle che in gergo definiamo “previsioni stagionali”. Eravamo curiosi di comprendere quale fosse il pensiero di due tra i più autorevoli servizi meteorologici mondiali, pur consci che avventurarsi in linee evolutive a così ampio raggio è sempre rischioso. Impossibile, ora e sempre, eliminare totalmente quella fonte d’errore intrinseca propria di una scienza non esatta come la meteorologia. Ciò detto, proviamo a scorgere nelle “sfere del tempo” atmosferico e vediamo cosa ci propone.
Secondo americani ed europei, da novembre a febbraio si manifesterà la fase positiva della NAO (North Atlantic Oscillation). Questo fenomeno, lo dice la parola stessa, si verifica nel Nord Atlantico e riguarda la differenza di pressione a livello del mare tra l’Islanda e l’arcipelago delle Azzorre. La fase positiva (NAO+) conduce, in genere, ad un incremento dei venti occidentali e conseguentemente ad inverni miti e piovosi sul centro Europa e lungo la costa atlantica. Nel Mediterraneo, invece, si traduce in inverni sostanzialmente secchi.
Lo ripetiamo, è ancora troppo presto per indicare con esattezza quale sarà l’andamento del prossimo inverno. Potrebbero mutare nelle prossime settimane e qualora dovessero esserci novità sostanziali vi terremo informati.