Mi sembra molto ovvia tale aggettivazione che vede, sta vedendo da lungo tempo, una pressante e continua presenza del VP sul comparto dell’Europa settentrionale.
Quindi consolidata una configurazione “dominante”, la legge vuole che è assai ben più difficile rileggere il tutto attraverso una fase di controtendenza”, alternativa, che fa acquisire maggior valore evolutivo a strutture bariche “affermate” e dominanti.
Non è un fattore assolutamente desueto, sia nel semestre freddo che in quello caldo, ma “l’anomalia”, se così vogliamo chiamarla, sta nella forza che ci viene proposta, di giorno in giorno, e relativa ad un “dominio”, attualmente incontrovertibile, del vortice freddo.
Abbiamo perso una delle “figure storiche” dell’atmosfera (vortice islandese) e la natura l’ha “indegnamente” sostituita con il cugino di origini polari.
Ora, per ottenere una valida alternativa a questo “insulto atmosferico”, dovremmo ricercarla nelle fluttuazione delle correnti o indice NAO (North Atlantic Oscillations).
Esse ci propongono, in maniera del tutto caotica, delle fasi positive o leggermente neutre/negative. E’ naturale che tale indici si basino sulle emissioni quantistiche, ma da esse possiamo estrapolare che l’atmosfera prima o poi entrerà in una fase ben più caotica che ci potrebbe portare una netta, presumibile, fase di controtendenza.
Il valore attribuibile ad un esame stratosferico potrebbe avere un incidenza intorno al 40%, molto più incidente potrebbe essere la configurazione delle JS e l’analisi accurata circa la soluzione leggibile alla quota di 500 hpa (valore in assoluto più importante e prioritario).
Molti dei sostenitori delle “alte quote”, cfr, analisi meteo made in U.S.A., hanno parzialmente abbandonato “parametri” dai 10 hpa ed oltre e si sono maggiormente concentrati alle soventi “carenze ” dei “nastri trasportatori”.
Spesso l’azione di trascinamento trova una valida opposizione proprio alla quota di 500 hpa/ e 700 hpa, quindi l’errore viene ad amplificarsi notevolmente, man mano che si scende di quota.
Sin quando l’Hp delle Azzorre non reagirà, attraverso robuste “iniezioni miti”, soprattutto sul suo bordo occidentale, non vi sarà alcuna fase di rallentamento del VP. Tale vortice, come ripetuto innumerevoli volte, ha il potere di “frantumare” ogni spinta dinamica e decisa dell’ anticiclone atlantico.
In poche parole, solo un’avvezione molto mite, “inserita” nel cuore di tale HP potrebbe, anche in termini relativamente brevi, stravolgere la situazione e rompere “questo nefasto incantesimo”.
I presupposti ci sono, anche se l’attesa , tra alti e bassi, si protrarrà sino alla prima parte del mese di gennaio 2005.
Molte cose cambieranno!