Ormai da alcuni giorni il modello americano GFS coadiuvato dal modello probabilistico ENSEMBLE, sta proponendo la possibilità di un forte colpo di coda della stagione invernale, ad iniziare dal 12/13 marzo. Un anticiclone di blocco sul nord Atlantico veicolerebbe aria molto fredda dall’artico russo – dove in questi giorni si stanno raggiungendo temperature inferiori ai -30°C – fin nel cuore dell’Europa, aggirando le Alpi e sfondando fin sul Mediterraneo, dove potrebbe formarsi una ciclogenesi. Se tutto ciò si realizzasse potrebbero verificarsi nevicate fino a quote molto basse al Nord e collinari al Centro Italia.
Anche il modello australiano BOM (della famiglia UKMO) si allinea a questa visione, proponendo un’entrata ancor più occidentale della colata artica, dalla porta di Carcassonne, che alimenterebbe un’area di bassa pressione proprio nel cuore dell’Italia.
Una configurazione simile è vista anche da ECMWF, che sembra però ritardarla di 24/48 ore. La coda del modello vede infatti una potente irruzione artica gettarsi fino ai confini dell’arco alpino.
Dall’analisi dei vari modelli riteniamo dunque elevata la probabilità che durante la seconda decade di marzo il centro Europa sia bersaglio di una forte avvezione artica, ma i suoi effetti sull’Italia sono ancora incerti, probabilmente però non assenti. Si tratterebbe in ogni caso di un passaggio freddo piuttosto rapido, sempre GFS già dal 16 marzo vedrebbe il ripristino di condizioni assai più miti.
La mappa MULTIMODEL (media dei modelli GFS, ENSEMBLE, BOM E ECMWF) mostra le temperature previste a 850 hPa (1400/1500 metri di quota) per il 13 marzo, con isoterme sotto zero su quasi tutta Europa, compresa l’Italia.