Analizziamo in breve le emissioni sul medio-lungo periodo dei due principali modelli seguiti a livello mondiale (GFS ed ECMWF), favorevoli ad una incursione d’aria fredda, probabilmente più sentita sul comparto centro-orientale europeo.
GFS Dopo la parentesi anticiclonica d’inizio settimana, ecco che da mercoledì si avvicinerà un’area di bassa pressione dalla Penisola Iberica che comporterà un generale peggioramento sull’Italia. Questa stessa depressione comincerà ad attrarre aria fredda da alte latitudini, poiché nel frattempo l’insediamento di una cellula anticiclonica sulle Isole Britanniche darà modo a masse d’aria artiche di scendere dalle zone scandinave verso le nazioni centro-orientali europee.
Le due carte in basso si riferiscono allo scenario previsto fra venerdì 5 e sabato 6 Marzo: si può notare come il centro anticiclonico sulle Isole Britanniche attrarrà con moto retrogrado l’aria molto fredda artica, nel frattempo scesa sull’Europa Centro-Orientale. In tal modo si potrebbe avere il coinvolgimento nel canale freddo artico delle zone occidentali europee, ma soprattutto anche l’Arco Alpino ed il Nord Italia. Quali le cause della mancata penetrazione dell’aria fredda più a sud? La presenza costante di una bassa pressione sulla Penisola Iberica andrà a favorire il richiamo di correnti instabili e molto più miti d’estrazione nord-africana verso il bacino centro-occidentale del Mediterraneo, impedendo in tal modo il travaso diretto del fiume artico sulle regioni italiane.
ECMWF Il modello europeo conferma il raffreddamento atteso sull’Europa Centro-Settentrionale, seppure con modalità in gran parte differenti rispetto a quanto appena descritto sulla base delle mappe americane GFS. Il blocco anticiclonico nord-atlantico verrebbe visto in posizione più occidentale, con il nucleo freddo artico che potrebbe pertanto scendere sui settori occidentali europei piuttosto che su quelli orientali.
La mappa in basso evidenzia lo scenario termico ad 850 hPa proposto per le ore 00Z di sabato 6 Marzo, da cui si può fare un chiaro raffronto con le stesse mappe elaborate da GFS viste in precedenza. Il raffreddamento più forte, sulla base di queste mappe di Reading, coinvolgerebbe le zone centro-occidentali europee, molto più marginalmente il comparto orientale europeo.