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Colpo coda simil Piccola Era Glaciale. Il meteo estremo dell’Inverno 1962-63

di Redazione Mtg
08 Dic 2017 - 18:18
in Senza categoria
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Gelo a Londra nell'Inverno 1962-63.

Il meteo estremo dell’Inverno 1962-63. Nelle Isole Britanniche il grande gelo del ’63 iniziò nel periodo di Natale ’62 e durò fino ai primi di Marzo, con freddo da record e nevicate regolari che favorirono la formazione di una banchisa di ghiaccio spessa, semi-permanente per 2 mesi nel grande fiume di Londra, il Tamigi.

Quello fu in Inverno molto rigido anche in Italia.

L’inverno del 1962-1963 era iniziato nella media, tuttavia una lieve nevicata a Londra si ebbe il 20 Novembre seguita da clima più mite alla fine del mese.

I primi giorni del mese di Dicembre videro un’ondata di gelo, con temperature sotto lo zero per tutto il giorno nonostante il sole, a cui fece seguito una fitta nebbia che coprì di ghiaccio gli alberi. Va anche detto che all’epoca Londra era afflitta dallo smog, e la nebbia era un fenomeno atmosferico frequentissimo.

Con l’avvicinarsi del Natale il clima tornò abbastanza mite per il periodo, con qualche pioggia e venti burrascosi, per altro non insoliti a Dicembre in città.

Il 26 Dicembre 1962 l’atmosfera cambiò di nuovo, e dal pomeriggio cadde neve bagnata. Nevicò nuovamente tutti i giorni fino al 29 dicembre, quando l’evento divenne bufera di neve con forti venti.

Pertanto, nel dopo Natale Londra era ormai sotto le abbondanti nevicate, e gli uomini spalaneve ingaggiati dal Comune tentarono di mantenere libere le strade della metropoli, ma nevicata troppo, ed in alcuni punti dei bordi strada c’era una spessissima coltre nevose. Viaggiare in auto in città iniziò ad essere difficoltoso.

A Capodanno il gelo iniziò a farsi persistente. Nel centro di Londra, nonostante l’isola di calore urbano, la temperatura era perennemente sotto 0°C, e iniziarono i disagi seri alla popolazione. Le scorte di combustibile scarseggiavano, in quanto i tempi di consegna si allungarono di molti giorni, contro uno o due della media.

Il 2 gennaio si ebbe un ulteriore nevicata di molti centimetri, ma tra il 3 ed il 5 Gennaio il tempo migliorò e si ebbe anche un parziale episodio di disgelo.

Dall’Epifania piombò il freddo, era un gelo molto serio, tanto che la temperatura rimase sotto zero per diverse settimane. Le scuole di Londra furono chiuse per mancanza di riscaldamento. E il 12 Gennaio 1963 apparvero lungo il corso del Tamigi i primi banchi di ghiaccio.

Il Tamigi cominciava a congelare.

La preoccupazione delle autorità comunali fu indirizzata per il successivo improvviso disgelo, per questo serviva liberare le caditoie stradali che era sepolte dalla neve. Un improvviso disgelo accompagnato da pioggia avrebbe potuto causare un’alluvione, ed in una metropoli come Londra poteva voler dire un disastro. Per liberare migliaia di caditoie principali fu compiuto un lavoro immane, fu utilizzata persino la fiamma ossidrica per fondere il ghiaccio.

Il 16 Gennaio le caditoie erano libere, ma il freddo persisteva notte e giorno, e addirittura il 19 e 20 Gennaio furono freddissimi con venti di burrasca e forte neve. Il l Tamigi gelava sempre più. Nelle abitazioni si dovettero tenere i termosifoni accesi anche la notte, in quanto si rischiava il congelamento delle tubature.

Faceva così freddo che il sale gettato regolarmente sulle strade dava risultati inefficaci, ed anzi, la neve fusa dal sale congelava subito peggiorando la situazione della circolazione stradale londinese ormai al collasso. Il Tamigi era congelato per gran parte della sua lunghezza nella città di Londra. Le strade della metropoli inglese era deserte, i giornali parlarono di una città fantasma.
Il freddo divenne carestia e il prezzo delle derrate alimentari raddoppiò, c’erano enormi problemi per la fornitura di riscaldamento nelle abitazioni. Londra era in emergenza meteo, la grande metropoli era al collasso.

Tra il 21 ed il 25 Gennaio tornarono la nebbia con lo smog che accentuarono la condizione di gelo. Faceva così freddo che congelava il gasolio. A tratti cadeva neve per il congelamento della nebbia (neve chimica).

La rete idrica londinese scoppiò in più punti per il congelamento dell’acqua dei tubi.

Alla fine del mese di Gennaio 1963 il Tamigi era percorribile da una sponda all’altra a piedi, camminandoci sopra tanto era ghiacciato. Fu un evento storico che rammentava la Piccola Era Glaciale. Poi venne Febbraio. La prima parte iniziò gelida, ma dal giorno 11 e sino al 15 si ebbe una fase di disgelo diurno. Il sole splendeva tutti i giorni, ma la notte gelava.

Il grande gelo stava pian piano terminando. Ormai non nevicava più, il tempo era perennemente soleggiato.

La fase fredda proseguì per tutto il mese, ma non si ebbero nuove nevicate, e la neve al sole fondeva.

A Marzo la situazione climatica tornò alla normalità, ma fuori Londra la neve stentò settimane a fondersi. La temperatura tornò nella norma, ma il risveglio vegetativo primaverile fu tardivo perché i prati ancora gelati. Fu calcolato che la piena fioritura si ebbe ben 6 settimane in ritardo (quasi un mese e mezzo).

Il più recedente episodio di freddo estremo a Londra risale all’Inverno 1980-81, ma fu lungi da essere così persistente e duraturo come il 1962-1963. Un inverno così freddo che ebbe similitudini con quelli di alcune annate della Piccola Era Glaciale.

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